Toyota: crollano le vendite in Giappone
Toyota al top per la produzione di 9,16 milioni di vetture costruite per l’anno 2023, rischia di perdere la leadership mondiale di vetture vendute.
Crollano le vendite anche per via dello scandalo della falsificazione dei dati che ha investito Daihatsu, azienda controllata dalla Toyota.
I riflessi di quanto accaduto hanno avuto un immediato riscontro sulle vendite.
Con una riduzione della domanda, in Giappone, nel mese di febbraio, del 33,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sono crollate le vendite del brand nipponico.
A livello mondiale le vendite hanno registrato una flessione del 6,9%, attestandosi a 719.630 esemplari venduti.
Contestualmente è diminuita la produzione del 2,6%, segnando così la prima contrazione dell’ultimo anno e mezzo.
Nel periodo tra fine gennaio e inizio marzo, Toyota è stata costretta a sospendere sei linee di produzione in quattro siti produttivi
La Daihatsu, ha sospeso la produzione in tutti i suoi siti giapponesi, dopo aver ammesso ufficialmente di aver contraffatto i dati relativi ai suoi modelli tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
È un ennesimo scandalo che sta travolgendo il primo produttore di automobili al mondo.
Con il fermo delle consegne di modelli come il Land Cruiser 300 4×4, il pick-up Hilux, e i SUV Fortuner e LX500d, per irregolarità nella certificazione delle emissioni.
Durante i test per la certificazione sono stati utilizzati motori diversi da quelli posti poi in produzione al fine di ottenere dati migliorativi.
Allo stesso tempo la Casa giapponese ha dichiarato che gli “standard di prestazione” restano invariati.
Il software utilizzato, non modificherebbe potenza e coppia ma solo l’erogazione e quindi i veicoli sono tranquillamente usabili, pur se in via precauzionale sono state bloccate le spedizioni.
In un comunicato il gruppo Toyota Industries Corporation ha ammesso la gravità dell’accaduto.
Le continue irregolarità di certificazione poste in essere, hanno avuto riflessi sulla domanda.
Il Marchio giapponese ha fornito dettagliate spiegazioni alle Autorità su quanto accaduto e di adottare opportune misure volte a eliminare le irregolarità.
Purtroppo non è la prima volta che ciò si verifica.
Qualche anno fa un simile scandalo, noto alle cronache come “Dieselgate” si verificò in Europa e negli Stati Uniti.
Prima la Volkswagen ora è la volta del Giappone.