ZF: un accordo con STMicroelectronics per la fornitura di semiconduttori
Per portare avanti il suo impegno nell’elettromobilità, ZF si è assicurata una fornitura pluriennale di semiconduttori
I semiconduttori, quante volte ne abbiamo sentito parlare in questi anni. Forse prima della pandemia nemmeno sapevamo cosa fossero ma quando l’industria automotive ha rallentato la produzione per carenza di microchip, in gran parte provenienti da Far Est piegato dal Covid-19, ne abbiamo compreso l’importanza.
E l’ha compresa, di certo, anche ZF che ha appena sottoscritto un accordo pluriennale con STMicroelectronics, fornitore di microchip in carburo di silicio costitutivi di molte componenti per la mobilità e l’elettromobilità.
ZF e i progetti sull’elettromobilità
Ma di cosa si tratta? L’inverter è di fatto il cervello delle trazioni elettriche: gestisce, infatti, il flusso di energia dalla batteria al motore e viceversa. Attualmente, la chiave per migliorale le prestazioni elettriche di un veicolo è proprio la combinazione tra il design dell’inverter e i semiconduttori. I dispositivi al carburo di silicio, infatti, riducono in modo significativo le perdite di potenza negli inverter delle vetture elettriche, nelle turbine eoliche e negli inverter fotovoltaici e offrono vantaggi importanti rispetto ai tradizionali prodotti al silicio, quali efficienza, densità di potenza e affidabilità maggiori. Parallelamente questi chip, di cui ZF si è assicurata la fornitura pluriennale, consentono design più piccoli e più economici: in questo modo un veicolo elettrico si ricarica più velocemente, ha una maggiore autonomia e ha più spazio.