Altroconsumo: bocciati i mezzi pubblici italiani
I tram di Padova e la metropolitana di Torino si salvano, ma in generale è un disastro. E’ quanto emerge da un’inchiesta dell’associazione Altroconsumo, che ha raccolto le opinioni di 5mila utenti sul trasporto pubblico locale in 12 diverse città italiane. I risultati segnano l’inizio della campagna “Siamo uomini o pendolari?”
Dappertutto c’è molta insoddisfazione per la scarsa frequenza e la bassa velocità delle corse. Dal Veneto alla Sicilia si leva un coro unanime di proteste contro autobus, tram, metro (appena sufficiente in alcune città), persino contro i vaporetti di Venezia.
Giudizi poco lusinghieri anche sulla copertura del territorio urbano e sul comfort del viaggio. Nessuno raggiunge la sufficienza: Padova e Cagliari si avvicinano al 6, ma solo perché sono città di dimensioni contenute, che beneficiano di interventi mirati e integrati. Torino e Milano seguono a ruota. Ultime Palermo e Catania, il cui voto di soddisfazione è rispettivamente 3 e 3,8.
L’inchiesta di Altroconsumo – che nei prossimi mesi seguirà da vicino disservizi e inefficienze nei trasporti – ha visitato anche Bari, Firenze, Genova, Napoli e Roma. Quanto a puntualità, i più precisi sono i bus e la metro di Milano, i tram di Padova e i vaporetti di Venezia. I peggiori sono i bus di Catania (23 minuti di ritardo in media), i tram di Firenze (9 minuti) e la metro di Bari (8 minuti).
Nelle città italiane solo l’11,6% degli spostamenti avviene sui mezzi pubblici, una percentuale che sale nei grandi centri (47% a Milano e 32% a Roma) ma resta lontanissima da altre città d’Europa, vedi il 67% di Barcellona e il 63% di Parigi e Madrid. La scelta, però, è obbligata: il 30% degli intervistati ha dichiarato di salire in tram o in metropolitana per mancanza di parcheggi, il 20% perché non ha mezzi propri. Pochissimi coloro che scelgono il trasporto pubblico urbano per risparmiare denaro, tempo o l’ambiente.