Anav, le autolinee festeggiano i 70 anni dell’associazione
Scarsa remunerazione dei servizi, spezzettamento dei bacini di affidamento e costi elevati fanno viaggiare il trasporto pubblico locale con il freno a mano tirato. Il quadro emerge dall’analisi realizzata per l’Anav (Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori) da Bain & Company, presentata nel corso del convegno “L’efficienza nel Trasporto Pubblico Locale in Italia. Costi standard, competizione e dimensioni ottimali: quali relazioni?”. Durante l’incontro, organizzato a Giardini Naxos (Messina) in occasione dell’anniversario dei 70 anni di attività di Anav, si sono alternati, tra gli altri, gli interventi di Massimo Roncucci, presidente Asstra; Giuseppe Catalano, docente di Ingegneria Economico Gestionale – Università La Sapienza; Giovanni Calabrò, direttore generale per la tutela del consumatore dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato; Nicola Biscotti, presidente Anav (nella foto), mentre le conclusioni dell’incontro sono state affidate al Senatore Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;
Il trasporto pubblico locale in Italia non funziona come dovrebbe: rispetto ad altri paesi europei come la Francia, la Spagna, il Regno Unito e la Germania, sono minori i livelli di efficienza e produttività e un più basso livello dei ricavi, evidenzia il rapporto. Contribuisce al ritardo italiano, in particolare, la frammentazione dei bacini di affidamento dei servizi che sono circa 700 contro i 300 della Germania e i 100 della Spagna. Sarebbe questo spezzettamento dei territori da servire, più che la piccola dimensione delle aziende, a frenare lo sviluppo del settore. La ricerca segnala infatti che in Italia sono presenti meno aziende rispetto agli altri paesi (circa 1.100 contro 4.500- dell’estero) e che quelle di minori dimensioni (sotto i 30 milioni di fatturato) presentano i migliori parametri di produttività, efficienza, copertura dei costi con i ricavi. Per ribaltare la situazione la ricerca Anav propone di agire su tre assi: i costi standard (ovvero costi target del servizio in condizioni di efficienza), la competizione e le dimensioni minime ottimali dei bacini per l’organizzazione dei servizi. In conclusione afferma che ”il costo standard deve essere il riferimento fondamentale per tutte le diverse procedure di affidamento di servizi, che devono tendere verso sistemi di concorrenza per il mercato”.
Roncucci, nel suo intervento, ha raccontato il modello utilizzato in Toscana, non basato su fusioni o consorzi e denominato Toscana Mobilità. Ma soprattutto, in qualità di neo presidente di Asstra, l’associazione che raccoglie in particolare le imprese pubbliche e private impegnate nel Trasporto Pubblico, ha sottolineato come ci sia l’esigenza di chiudere le aziende che non riescono a far quadrare i conti, e di porre un freno all’attuale meccanismo dei servizi sostitutivi ferroviari, affidati a tariffe che possono essere anche di 6/7 volte superiori a quelle di mercato.
Secondo il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Simona Vicari, intervenuta a distanza con una lettera alla presidenza, serve una riforma organica del settore. “Il 41 per cento delle 250 più grandi imprese del tpl è al default, mentre l’evasione tariffaria ammonta a 450/500 milioni/anno – ha spiegato in una lettera inviata all’Assemblea Anav -. Gli strumenti per intervenire ci sono estendendo, ad esempio, l’ambito di applicazione del fondo per le PMI e riducendo le accise sul gasolio per uso commerciale, visto che il quadro normativo consente agli Stati membri di definire autonomamente le aliquote da applicare. E sul fronte degli incentivi è possibile operare dando maggiore corposità a quelli destinati al rinnovo del parco rotabile attualmente in essere. Occorre dare vigore alle liberalizzazioni nel settore e aprire il mercato. Infatti il 2019 è il termine ultimo che l’Europa ha fissato per l’assegnazione delle concessioni attraverso gara”.
Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, intervenuto in chiusura, ha spiegato che il Governo sta lavorando a una riforma radicale del sistema (leggi anche Tpl, Nencini: ecco come cambierà il trasporto pubblico locale). “Il trasporto pubblico locale uscirà dal patto di stabilità – ha spiegato -. Le linee guida della riforma sono sono già state valutate dall’Anci e dalla Conferenza delle Regioni e sottoposte all’attenzione di sindacati e associazioni di categoria. Sono stati censiti 500mln di evasione fiscale. E’ tempo di sacrifici e ognuno deve fare la propria parte. Una serie di sacche di privilegio non hanno più ragione di esistere”.