“Anche un bonus mobilità tra i benefit aziendali”
Anche il ‘bonus mobilità’ tra i benefit aziendali, sul modello dei bonus per l’acquisto di beni alimentari, già ampiamente in uso. E’ la proposta che viene da Federmobilità, la federazione degli assessorati ai Trasporti delle maggiori regioni, province e comuni italiani, che pensa a un corrispettivo del ‘ticket restaurant’, applicato alla mobilità pubblica.
E’ di questi giorni la notizia che Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, ha deciso di dare ai propri dipendenti il corrispettivo di 110 euro in beni alimentari. “Il bonus”, spiega Federmobilità, “va in una buona direzione per risollevare il potere d’acquisto dei lavoratori e, rientrando nell’articolo 51 del Testo unico sulle imposte, è esente da tassazione. In altre parole diventa un fringe benefit. Lo stesso meccanismo che potrebbe essere applicato al bonus per la mobilità: uno strumento, sul modello del ticket restaurant, che permetterebbe al lavoratore di acquistare servizi per i propri spostamenti e per quelli dell’intera famiglia”. Un biglietto cedibile, quindi, e non nominale, utilizzabile da più persone.
Il bonus sarebbe valido, però, solo per il trasporto pubblico. Qualsiasi mezzo è buono tranne l’automobile: “il ticket”, afferma il vicepresidente di Federmobilità e assessore alla Mobilità e Trasporti del comune di Venezia, Enrico Mingardi, “può dare molteplici risposte in questo momento di crisi: ai lavoratori permetterebbe di aumentare il potere d’acquisto delle buste paga, alle aziende di dare un benefit esente da tassazione e alla collettività di avere più mobilità sostenibile e meno auto in circolazione”.
“Infatti”, continua Mingardi, “la prima regola del ticket, finora applicato solo dal Comune di Venezia, è quella di non essere valido per l’acquisto di carburante. Mentre può essere utilizzato per qualsiasi altro mezzo di trasporto: dal car-sharing al bike-sharing, dall’abbonamento dell’autobus al treno fino al taxi o al noleggio. Il valore del ticket di importo non superiore a 258,23 euro non concorrerebbe a formare reddito da lavoro dipendente rientrando nell’articolo 51 comma 3 del Tuir, ovvero nell’insieme di tutti i beni e servizi di cui il lavoratore usufruisce a titolo di fringe benefit”.
Federmobilità ha lanciato un appello al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e a quello della Funzione pubblica, Renato Brunetta, affinchè prendano in considerazione lo strumento del bonus mobilità nella contrattazione collettiva.