Atac: Tribunale di Roma, ok al concordato preventivo. Soddisfazione di Raggi: l’azienda resta pubblica
“Può ritenersi che il percorso logico argomentativo svolto dall’attestatore sul punto della miglior convenienza per i creditori della proposta concordataria è corretto sotto il profilo logico e quindi convincente”. Così il Tribunale fallimentare di Roma nel decreto emesso stamattina ha dato il suo via libera al concordato preventivo in continuità
per Atac, la società municipalizzata capitolina dei trasporti su cui grava un debito circa 1,4 miliardi di euro.
I tre giudici che hanno redatto il provvedimento hanno quindi recepito il parere favorevole rilasciato un mese fa dalla Procura di Roma. L’ultimo step previsto è l’assemblea dei creditori, che dovrà votare il piano, convocata il 19 dicembre per l’udienza. “Alla luce delle integrazioni e dei chiarimenti resi- dicono i giudici- il piano concordatario è sorretto da una adeguata esposizione dei costi e dei ricavi attesi e mette in evidenza il fabbisogno finanziario della continuita’”. Per questo “la prosecuzione dell’attività di impresa è funzionale al miglior soddisfacimento dei creditori che quindi, nell’ambito del corretto scenario comparativo liquidatorio, troverebbe minore utilità”.
“Il Tribunale fallimentare di Roma ha ammesso la società al concordato preventivo che abbiamo presentato. Un
passo decisivo verso il risanamento e il rilancio dei trasporti a Roma. È una vittoria dei cittadini: Atac resterà in mano pubblica. Insieme cambiamo”. Questo il commento di Virginia Raggi sindaca di Roma, su twitter.
“Apprendiamo con estrema soddisfazione che il Tribunale fallimentare di Roma ha ammesso Atac al concordato preventivo che ha presentato la sindaca Raggi”, affermano i deputati M5S in Commissione Trasporti. “L’Atac – proseguono – è un’azienda in crisi da risanare ma deve rimanere pubblica. Come accaduto a Livorno per la società
che si occupa di rifiuti, anche la sindaca Raggi sta lavorando con gesti coraggiosi nella giusta direzione per rimettere ordine in Atac con l’obiettivo di renderla una società efficiente che eroga servizi di qualità. Ci vorrà tempo dato che è stata lasciata con 1 miliardo e trecento milioni di euro di debiti dai partiti di centro destra e di centro sinistra delle
Amministrazioni precedenti che per 30 anni l’hanno letteralmente affondata. L’ottima notizia di oggi ci conferma che la strada del risanamento e ormai finalmente intrapresa”.