Auto elettriche: Di Maio punta a 1mln entro il 2020. Diffuso un report europeo sul caro carburanti
Ogni 10 euro spesi di carburante per la nostra auto a benzina o diesel, 5,30 euro sono tasse governative, 1,50 euro vanno ai fornitori/distributori e 3,20 euro sono la parte dovuta all’importazione di petrolio. Quest’ultima voce ci fa capire quanti soldi escono dall’economia europea per andare a remunerare gli esportatori di greggio. Se tutto andrà bene, entro il 2030, grazie al ricorso progressivo e crescente alle fonti energetiche rinnovabili ed alternative ai combustibili fossili, riusciremo a trattenere in Europa e nelle nostre tasche, circa 50 miliardi di euro.
Sono i dati ed i calcoli contenuti nel recente Report “Fuelling Europe’s future. How the transition from oil strengthens the economy” della European Climate Foundation. Passare alla mobilità elettrica e sostenibile non significa solamente risparmiare una grande quantità di risorse finanziarie (da poter investire così in economia decarbonizzata e ulteriori soluzioni smart mobility), ma anche migliorare sensibilmentela qualità dell’aria che respiriamo noi ed i nostri figli: nel 2016 le emissioni inquinanti e nocive dovute al settore dei trasporti (CO2) sono state pari al 27 per cento del totale, con l’85 per cento della popolazione urbana esposta a quantitativi di inquinanti di molto superiori alla soglia considerata critica dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Investire in auto elettriche, inoltre, significa anche creare occupazione e lo studio ipotizza che potrebbero nascere più di 200 mila nuovi posti di lavoro in Europa.
Un dato che potrebbe anche crescere, questo dei posti di lavoro, soprattutto all’indomani delle dichiarazioni di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca, in occasione della presentazione del Piano industriale di Fca per i prossimi 4 anni: “Investiremo 9 miliardi di dollari per l’elettrificazione dei nuovi prodotti. Dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, è una delle nostre priorità. Tutto il sistema deve lavorare insieme con il giusto realismo”.
La macchina di punta di Fca, in questo nuovo scenario orientato all’emobility, sarà la 500 E: “Il veicolo ideale per una soluzione pienamente elettrica. Sarà una piccola auto con un design inconfondibile e spazi interni best-in-class. La Giardiniera completerà la famiglia delle 500 pienamente elettrificate”. Un piano che sarà portato avanti però non da Marchionne, ma dal suo successore, che sarà presentato ufficialmente ad aprile 2019. Subito dopo le affermazioni del Ceo Fca arrivano astretto giro quelle del nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che nel suo discorso di insediamento ha ufficializzato il piano del Governo per la mobilità elettrica: “Mi hanno fatto piacere le parole di Sergio Marchionne sull’auto elettrica, è un cambio di strategia che accolgo senza ironia e senza polemiche, vorrà dire che potremo collaborare sugli investimenti per arrivare a 1 milione di auto elettriche”.
Nel contratto del Governo Conte, infatti, sono già previsti tutta una serie di interventi tesi a migliorare, promuovere e realizzare una mobilità 100 per cento sostenibile su scala nazionale. Non solo incentivi per acquistare auto elettriche ed ibride, andando a premiare le auto a bassissimo impatto ambientale (e applicando la regola europea del “chi inquina paga”), ma si prevedono investimenti freschi per infrastrutture elettriche in tutto il Paese, con una rete diffusa di stazioni di ricarica delle batterie dei veicoli, con un occhio al car sharing (per diminuire il numero di auto in circolazione) e all’intermodalità per integrare mobilità privata e trasporti pubblici.
A febbraio passato, a seguito dell’annuncio di Virginia Raggi, sindaca di Roma Capitale, dello stop alle auto diesel nel 2024 per le strade della città eterna, Di Maio aveva per la prima volta parlato ai microfoni di Rtl di un piano nazionale per la mobilità elettrica: “Siamo in linea con le città europee. Ovviamente qui il tema è anche sviluppare il sistema delle auto elettriche. Io credo che noi potremmo rilanciare il lavoro in italia, soprattutto in alcune regioni del Sud dove sono stati smantellati degli stabilimenti dell’automotive con l’auto elettrica. Il nostro obiettivo è 1 milione di auto elettriche entro il 2020, dando incentivi a chi le compra ma soprattutto sviluppando un nuovo modello di mobilità con auto elettriche anche in car sharing e in car pooling. Questo ci permette anche di migliorare la qualità della vita, perchè il diesel è altamente inquinante e fa piacere che anche Berlino stia andando in quella direzione”.