Bari, Fase2 mobilità: presentato “Open Space”
Il lockdown degli ultimi mesi ha determinato una crisi generalizzata di carattere economico, culturale e sociale, che è prevedibile produca effetti negativi anche nel medio e lungo periodo. Uno shock che ha colpito la programmazione delle attività – economiche ma anche culturali e incentrate sulla socialità – che implicano un coinvolgimento degli spazi pubblici, del verde e dei servizi di prossimità, rendendo necessario un loro ripensamento.
Il programma “Bari Open Space” è stato elaborato dall’amministrazione comunale della città partendo proprio da questa consapevolezza, cercando di individuare una serie di azioni di implementazione della mobilità sostenibile e di ripensamento dello spazio in relazione alle misure di distanziamento sociale che hanno generato una diffusa esigenza di spazio aggiuntivo: per muoversi, per sostare, per vivere la quotidianità.
“Abbiamo bisogno di più spazio – ha spiegato il sindaco Antonio Decaro –. Questo è l’assunto da cui siamo partiti quando abbiamo cominciato a lavorare a questo piano. La nostra vita negli ultimi mesi è cambiata e, insieme ad essa, deve cambiare la nostra città. Abbiamo utilizzato il tempo in cui la città si è fermata per ripensare modelli e spazi nuovi per muoversi e vivere la città. Da qui nasce l’idea di Bari Open Space, un grande piano per la mobilità sostenibile e la vivibilità dello spazio pubblico. Dobbiamo offrire ai cittadini la possibilità di muoversi da un posto all’altro senza per forza utilizzare il trasporto pubblico e senza dover necessariamente ricorrere al mezzo privato, così come dobbiamo offrire loro più spazi pubblici all’aperto per dare a tutti la possibilità di vivere la città evitando di congestionare alcuni luoghi che, per loro natura, tendono a favorire gli assembramenti”.
Obiettivo del programma è promuovere interventi che riescano a conciliare salvaguardia della salute e rivitalizzazione economica per mitigare il rischio nel medio periodo, migliorando l’ecologia urbana e le dotazioni di prossimità nei quartieri cittadini. Ricorrendo all’urbanistica “tattica” è possibile attuare trasformazioni urbane temporanee e partecipate per migliorare le condizioni di vita nei quartieri attraverso interventi flessibili, economici, rapidi e condivisi.
“Grazie ai nuovi dispositivi emanati dal Governo si potrà intervenire in maniera più veloce attraverso modalità cosiddette ‘light’, leggere, utilizzando semplicemente la segnaletica e non intervenendo sulla struttura dei luoghi – spiega Decaro –. Questo ci permetterà di avviare in tempi brevi almeno la prima fase operativa del piano, che vogliamo condividere con i cittadini, con i professionisti, con le associazioni e con tutte quelle persone che vorranno offrire il proprio contributo per migliorare la condizione attuale e dar vita a un modello nuovo di città, che sia innanzitutto accogliente e sicura per i suoi cittadini. Bari, come sta accadendo in tutte le altre città d’Italia, ha voglia di ripartire, ricominciare e tornare a vivere, e noi abbiamo il dovere di offrire alla città una prospettiva di futuro e di sviluppo”
Rispetto al sistema del trasporto pubblico locale, saranno ampliate le Zone a Sosta Regolamentata (ZSR) per limitare gli spostamenti con i mezzi individuali; sarà attivato lo sharing di micromobilità elettrica; sarà ridefinito il piano delle Zone 30, 20, 10 km/h per moderare il traffico e disincentivare l’utilizzo di mezzi privati e realizzata una rete di percorsi pedonali e ciclabili “tattici” attraverso la sola segnaletica orizzontale e verticale (con costi e tempi di realizzazione ridotti), per un totale di 57 km aggiuntivi, triplicando la lunghezza dei percorsi ciclabili esistenti.
Quanto al territorio cittadino, si procederà ad aumentare la dotazione di nuovi spazi pubblici e ad attrezzare quelli esistenti in ogni quartiere, in particolare nei contesti carenti di piazze e di verde, con l’obiettivo di promuovere la pratica sportiva e il benessere sociale nel rispetto delle misure di distanziamento fisico previste; allo stesso modo si procederà a un allestimento “tattico” di piazze, slarghi e strade cittadine, che si prestano per loro natura ad essere luoghi di aggregazione, per renderli spazi nuovi di incontro dove socializzare, condividere momenti di cultura e spettacolo – come nel caso del progetto delle arene diffuse – offrire occasioni di relazione, in particolare ai più piccoli, durante i mesi estivi, e anche consumare cibi e bevande da asporto, sempre in sicurezza.