Bergamo, Fase2 mobilità: puntare su mezzi sostenibili per evitare ricorso in massa ad auto privata
Con “Bergamo 2020” la Giunta comunale della città lombarda, una delle più duramente provate dalla pandemia da Covid-19, ha elaborato una strategia articolata che riesca a far fronte alla necessità di convivere con il virus ancora nei prossimi mesi.
“Si tratta – si legge nel documento – da un lato di mettere a punto una serie di scelte volte al “recupero” di ciò che stato danneggiato dal lockdown, e dall’altro di immaginare un forte cambiamento di molti aspetti della vita quotidiana, radicalmente impattati dalla necessità di tutelare la salute dei cittadini e di evitare una nuova diffusione dell’epidemia”.
L’amministrazione cittadina sarà chiamata a guidare un percorso che prevede numerosi cambiamenti nel modo di vivere, immaginando una diversa organizzazione della città. Il “distanziamento sociale”, misura cardine delle politiche di contenimento del virus, influenzerà in modo significativo il ripensamento e la ridistribuzione degli spazi urbani, e, presumibilmente, la rimodulazione degli orari di apertura delle attività per evitare eccessive concentrazioni di persone.
Quello della mobilità sarà – per stessa ammissione della Giunta – uno dei campi di più complessa gestione. Perché, come già visto in altre città italiane alle prese con la pianificazione della fase 2, si tratta di conciliare le esigenze dei cittadini che tornano al lavoro con la progressiva riapertura delle attività produttive, con le misure di distanziamento personale.
Sull’auto privata potrebbero riversarsi quote massicce di cittadini che non considerano più sicuro muoversi con i mezzi pubblici, la cui capacità sarà comunque sottoposta a rilevanti limitazioni (fino al 75%) proprio nell’ottica di garantire il distanziamento dei passeggeri a bordo. Dunque non sarà più possibile per l’amministrazione incentivarne l’utilizzo, così come non si potrà più promuovere il car pooling, e lo stesso car sharing risulterà probabilmente penalizzato. C’è dunque un grande rischio di “retrocessione” rispetto al percorso verso la mobilità sostenibile che l’amministrazione aveva intrapreso finora. Per salvaguardare i cittadini dal contagio, si rischia di trovarsi in mezzo a un traffico impazzito e a un drammatico peggioramento delle condizioni dell’aria.
L’unica opzione a disposizione dell’amministrazione è puntare con forza sulla mobilità dolce, convincendo i cittadini a usare di più la bicicletta o la e-bike, i monopattini o gli scooter elettrici. In questo senso c’è l’impegno a compiere dei passi concreti per favorire soluzioni di questo tipo, a partire dalla realizzazione di nuove piste ciclabili, di percorsi sicuri, e l’introduzione di forme di incentivazione diretta.