Car sharing elettrico: Bollorè alla conquista dell’Italia, parte da Torino
È arrivato anche in Italia il car sharing elettrico Blue Solution del Gruppo francese Bollorè. Si parte dalla città di Torino con 30 auto e 15 stazioni di ricarica, ma l’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2017 quattrocento auto e settecento colonnine a disposizione di chiunque abbia una vettura elettrica. Le BlueCar, prodotte tra La Loggia e Bairo nel canavese, sono citycar quattro posti ideate da Pininfarina.
Dopo la presentazione di questo marzo, BlueTorino dovrebbe partire concretamente a settembre 2016, Bollorè ha investito 13 milioni di euro per la conquista dell’Italia che dovrebbe comprendere anche Roma. L’annuncio qualche mese fa, durante i giorni della conferenza di Parigi, con la felice accoglienza delle Autorità locali. “Con questo servizio proseguiamo nelle azioni che la città porta avanti per la riduzione delle emissioni di Co2. Un progetto importante in tema di mobilità sostenibile su cui investiamo da tempo” aveva commentato il sindaco della città piemontese, Piero Fassino.
Dopo quattro anni di attività nella regione di Parigi con il marchio Autolib’, la flotta francese di Bollorè conta oltre 3.400 auto elettriche, 1.000 stazioni di ricarica e 5.500 colonnine. Nel dicembre scorso, il Gruppo aveva fatto trapelare la notizia che entro il secondo trimestre 2016 il servizio delle Auto Blue sarebbe stato inaugurato anche a Roma sotto il marchio BlueRoma con 150 auto, 70 stazioni di ricarica e 280 colonnine (e con l’obiettivo di arrivare a 1.000 auto, 500 stazioni di ricarica e 2.000 colonnine entro il 2017).
Graziano Delrio, ministro dei Trasporti, è intervenuto al convegno sul futuro della mobilità sostenibile, in occasione della presentazione del servizio di car sharing elettrico BlueTorino e ha commentato: “L’elettrico deve essere rafforzato in Italia. Sto ragionando per fare nei prossimi tre anni 20mila stazioni di ricarica. Dobbiamo pensare a questo come a una grande infrastruttura nel nostro Paese. Non c’è bisogno di invocare chissà quali finanziamenti, c’è la possibilità di fare un piano nazionale molto forte lungo le principali dorsali e nelle città metropolitane”, ha concluso il Ministro.