Car sharing Milano: definite le linee per il nuovo bando
La giunta comunale di Milano ha approvato le linee di indirizzo per il nuovo bando triennale nei confronti degli operatori di car sharing della città. Per partecipare alla gara le società di interscambio dei veicoli dovranno garantire una flotta di almeno 400 auto, versare un canone forfetario corrispettivo di 100 euro al mese al Comune per offrire il servizio in città in modo da coprire i costi di utilizzo del suolo comunale, accesso ad Area C e provvedere al miglioramento del servizio di Call Center offerto agli utenti, che dovrà essere contattabile sia telefonicamente che attraverso il veicolo.
“Milano in 3 anni ha rivoluzionato la mobilità in sharing, il cui modello è stato esportato in tutte le principali città italiane ha spiegato l’assessore alla mobilità e ambiente, Pierfrancesco Maran -. L’apertura ai privati ha consentito di ottenere un’offerta ampia di car sharing in città con oltre 2.000 auto a disposizione di tutti i cittadini per una media 9.300 noleggi al giorno e 300mila utenti attivi. Un risultato che, insieme alle altre politiche di mobilità sostenibile come Area C e il potenziamento di mezzi pubblici, ha consentito di ridurre significativamente il numero di auto private in circolazione. Il nuovo bando non solo apre il mercato a nuovi operatori, ma fissa gli obiettivi per il futuro: estensione verso la città metropolitana, conversione verso l’elettrico, servizi innovativi attraverso le future “aree della mobilità” che consentano di garantire il servizio verso le aree a domanda debole e i principali punti di interscambio col trasporto pubblico. Inoltre chi premia gli utenti con tariffe vantaggiose viene premiato dall’Amministrazione Comunale”.
Per gli operatori è previsto uno sconto in base al numero di auto elettriche introdotte nella flotta e riduzioni fino al 60% sul pagamento della tariffa mensile per un numero di vetture disponibili superiore a 400. Infine, una diminuzione del canone del 10% per gli operatori che estenderanno il servizio a 5 comuni dell’Area Metropolitana, del 20% per l’attivazione in 10 comuni e del 30% in 15 o più comuni.
Barbara Gherardi