Convegno Asstra, Delrio: il trasporto deve tornare al centro del dibattito italiano
La quota prevalente del mercato del trasporto pubblico locale è rappresentata dalle società partecipate (114 imprese) che da sole assorbono la maggior parte del lavoro (110.000 addetti) e del fatturato (10,4 miliardi). Lo stato di salute, congiunturale e strutturale di queste imprese, è fotografato e analizzato dallo studio “Le aziende di TPL: ieri, oggi, domani” condotto da Intesa San Paolo-Ifel-Asstra la cui illustrazione fa da preambolo alla tavola rotonda conclusiva del 14° convegno nazionale Asstra sul trasporto pubblico locale.
Uno studio che conferma il trend positivo delle imprese TPL. Il risultato è la fotografia di un settore potenzialmente molto attrattivo sia sotto il profilo concorrenziale che sotto il profilo degli investimenti. Con un quadro regolatorio ed economico stabilizzato, le Autorità di regolazione dei trasporti e a garanzia della concorrenza pienamente operative, una prima stagione di gare conclusa ed una apertura del mercato in linea con quella degli altri paesi europei, parrebbero esistere tutte le condizioni per il pieno sviluppo delle imprese e del mercato, pur se rimangono ancora da affinare alcune questioni di importanza strategica per una concorrenza equa.
Alla tavola rotonda che ha seguito la presentazione dello studio, hanno partecipato: Andrea Camanzi – Presidente Autorità di Regolazione dei Trasporti; Luca Cascone – presidente IV Commissione Permanente Consiliare – Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti Regione Campania; Andrea Gibelli – presidente FNM e Membro Giunta ASSTRA; Giuseppina Gualtieri – presidente TPER e Membro Giunta ASSTRA; Renato Mazzoncini – amministratore delegato Ferrovie dello Stato Italiane; Alessandro Noce – responsabile direzione Agroalimentare e Trasporti Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Paolo Pettinelli – presidente AVM Holding; Giuseppe Ruzziconi – presidente Federmobilità; Aniello Semplice – dirigente ARRIVA Italia e membro Giunta ASSTRA Giuseppe Vinella – presidente ANAV. Ha chiuso il convegno Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Il lavoro di oggi dimostra che l’87% delle aziende è uscito dal deficit – ha detto l’ad di Ferrovie dello Stato Italiane Renato Mazzoncini -. Il settore vive una fase di ampia liberalizzazione, la lunga percorrenza è completamente liberalizzata. Per rendere veramente competitivo il sistema di mobilità collettiva e condiviso è necessario che tutte le aziende crescano insieme collaborando”.
“La concorrenza è reale solo se il mercato è serio e maturo – ha detto Paolo Pettinelli presidente AVM Holding -. Le concentrazioni tra più soggetti invece scoraggiano la concorrenza: su questo tema servono chiarimenti da chi indirizza il mercato”.
E’ necessario “rimettere al centro del dibattito italiano il tema del trasporto quotidiano: questa è una reale priorità del Paese”, ha detto Graziano Delrio. L’Italia è “un Paese che deve fare molta strada sulla gomma e sul ferro. Bisogna mettere in campo risorse e noi l’abbiamo fatto”, con un “impegno finanziario senza precedenti”, ha detto il ministro, che ha però evidenziato anche: “Vorremmo che in questo settore del trasporto pubblico investissero sempre di più anche i fondi”.
Il ministro ha ricordato quanto messo in campo per il settore, dalle risorse al rinnovo del quadro regolatorio, dai costi standard alle detrazioni sugli abbonamenti: è necessario che “le aziende facciano uno sforzo di efficientamento per sfruttare al massimo le occasioni di questo periodo”. Il ministro ha poi ricordato gli 8 miliardi messi in campo: “abbiamo fatto uno sforzo economico molto rilevante in questa direzione”. Inoltre, “ci vuole un’apertura alla concorrenza che sia molto intelligente”, ha aggiunto rivolgendo per questo un ringraziamento al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti Andrea Camanzi. Delrio ha ricordato che le misure avviate insieme al Mise con cui è stata “riattivata la filiera industriale. Lo Stato è stato assente per tutti questi anni dall’obiettivo di cambiare il parco mezzi gomma e ferro e per questo i Comuni non sono stati in grado di avviare investimenti: Se vogliamo mettere al centro il tpl, i 5 milioni di pendolari, che vogliono mezzi adeguati, non inquinanti, coerenti con lo sviluppo strategico della mobilità sostenibile. Tutto questo rientra nel Piano strategico della mobilità sostenibile che è pronto per essere emanato”, ha concluso il ministro.