Coronavirus: ANAV lancia l’allarme per il trasporto turistico
Attraverso un comunicato stampa inviato stamattina, Anav (Federturismo/Confindustria) ha lanciato l’allarme sulla crisi innescata dalla diffusione dell’epidemia da Coronavirus. Le imprese di trasporto turistico con autobus con oltre 25mila addetti generano un volume d’affari di circa 2 mld di euro annui, di cui 316 mln riferibili al solo comparto dei viaggi di istruzione sono oggi sostanzialmente ferme.
Il presidente dell’Associazione, Giuseppe Vinella, che rappresenta anche il segmento del trasporto turistico con autobus, chiede quindi la dichiarazione dello stato di crisi e misure immediate a sostegno del settore.
“Oltre al sostanziale blocco dei viaggi di istruzione disposto sino al prossimo 15 marzo, registriamo – afferma – un calo drastico e generalizzato della domanda in tutti i comparti: dal trasportodei gruppi turistici organizzati al turismo congressuale, a quello religioso e crocieristico. Per i viaggi di istruzione arrivano disdette anche per periodi successivi al 15 marzo, nella generalità dei casi sino alla fine dell’anno scolastico. Gli effetti economici della crisi, già ora stimabili, sono pesantissimi e purtroppo non di brevissimo periodo. Per questo abbiamo chiesto, con il sostegno anche delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, la dichiarazione dello stato di crisi e nell’immediato misure di ‘alleggerimento’ degli oneri aziendali, come l’estensione della cassa integrazione in deroga, la sospensione immediata dei versamenti fiscali, previdenziali e assicurativi, delle rate di mutui e leasing come pure dei cd. ‘ticket bus’ per l’accesso alle città d’arte su cui abbiamo già sollecitato interventi da parte delle amministrazioni comunali interessate”.
Il presidente di Anav prosegue evidenziando che “le imprese di trasporto con autobus sono un anello fondamentale della filiera turistica del Paese, pienamente calate nelle dinamiche industriali del settore, in quanto in grado di assicurare un afflusso capillare, diffuso e massivo di turisti, anche di fascia debole, alle località di interesse. Il che giustifica l’estensione alla categoria di tutti i provvedimenti già adottati, o ancora in fieri, in favore degli altri operatori della filiera – dagli albergatori alle agenzie di viaggio e ai tour operator – a ristoro dei danni subiti e a sostegno della ripresa”. Infine rileva l’assenza, sinora, di iniziative a favore del settore rilevando come “anche sul tema della sospensione dei viaggi di istruzione il Governo non abbia previsto alcuna misura compensativa per le imprese di trasporto rimaste di fatto senza alcun paracadute. Interventi di sostegno sono, invece, assolutamente necessari se si vuole evitare il completo tracollo del settore per lo più costituito da imprese di piccola o piccolissima dimensione”.