Da febbraio targa fissa per motorini e microcar
Dal 13 febbraio i ciclomotori e le minicar che non avranno il certificato di circolazione e la cosiddetta ‘targa fissa’ legata al telaio della vettura non potranno più circolare. L’obbligo riguarda i proprietari di veicoli immessi in circolazione prima del 14 luglio del 2006 e che non si siano ancora adeguati alle norme del Codice della Strada. Secondo una stima dell’Ancma (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo e Accessori) la disposizione riguarda circa 1,6 milioni di ciclomotori (i cosiddetti cinquantini) su un totale di 2,179 milioni circolanti, oltre a una più esigua schiera di minicar, che però è in progressiva crescita. Nel 2011 fino a settembre sono state immatricolate 2.879 macchinette, 1.000 delle quali solo a Roma. Chi non si è messo in regola rischia sanzioni amministrative pesanti che variano da 389 a 1.559 euro.
“Con questo provvedimento avremo dei numeri davvero ufficiali sulle minicar circolati”, affermano dall’Ancma. Infatti finora il cosiddetto ‘targhino’ per i veicoli venduti prima del 14 luglio 2006 poteva essere trasferito da un ciclomotore all’altro o a una minicar, con possibili trasferimenti poco chiari. L’esempio classico è l’uso di un “targhino” su un ciclomotore o una minicar rubata. L’operazione di ”ritargatura” è entrata nel vivo l’estate scorsa, con una calendarizzazione prevista da una circolare del ministero dei Trasporti che prevedeva una serie di scadenze a secondo della sequenza numerica della targa. Entro il primo giugno 2011 è toccato ai ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica iniziava per 0, 1, e 2; entro il 31 luglio, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica iniziava per 3, 4, e 5; entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica iniziava per 6, 7, e 8; entro il 28 novembre, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per 9 e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera ”A”.
L’Isvap ha lanciato l’ultimo avvertimento ricordando che ci si può mettere in regola recandosi in un ufficio della Motorizzazione o un’agenzia abilitata come Centro Servizi Motorizzazione. Il costo presso un’agenzia abilitata si aggira intorno ai 90 euro. Sotto il profilo assicurativo l’Isvap ha ribadito alle imprese di assicurazione che i ciclomotori eventualmente non regolarizzati entro il 12 febbraio 201, devono comunque essere assicurati sulla base del telaio. E che ”permane a carico delle imprese l’obbligo di assicurare i ciclomotori non regolarizzati”. Questo perché, spiega l’Isvap, “nessuna delle situazioni di rischio per i terzi danneggiati deve restare esclusa dall’obbligo della prestazione assicurativa, non essendo possibili restrizioni legate a vicende che incidono solo sulla legittimazione amministrativa alla circolazione”.