Emilia Romagna, mobilità sostenibile: autobus gratis per chi ha l’abbonamento del treno. Al via da settembre
Mobilità sostenibile. In Emilia-Romagna autobus gratis per chi ha l’abbonamento del treno. Dal primo settembre via all’integrazione tariffaria con un risparmio medio di oltre 150 euro l’anno per 58 mila pendolari, lavoratori, studenti. Parte Mi muovo anche in città: chi acquisterà l’abbonamento, mensile o annuale, al servizio ferroviario regionale validandolo dal prossimo 1^ settembre viaggerà gratuitamente sugli autobus delle città di partenza e d’arrivo. Un’opportunità possibile grazie all’investimento della Regione di 6 milioni di euro l’anno e valida nelle 13 città con più di 50mila abitanti: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza e Imola Bologna – L’autobus gratis per chi ha l’abbonamento del treno.
In Emilia-Romagna la mobilità diventa ancor più sostenibile, con ricadute immediate sulla vita di tutti i giorni di pendolari, lavoratori, studenti, cittadini: un risparmio medio di oltre 150 euro l’anno, più libertà negli spostamenti all’interno dei centri abitati, con la possibilità di lasciare a casa l’auto, e un guadagno nella qualità dell’aria delle nostre città e nella situazione del traffico cittadino. Dall’1 settembre 2018, parte “Mi muovo anche in città”, l’integrazione tariffaria tra treno e bus destinata a chi possiede un abbonamento ferroviario annuale o mensile: chi da quella data validerà l’abbonamento potrà infatti viaggiare gratuitamente sugli autobus urbani della città sia di partenza che di destinazione. Per chi ha abbonamenti in scadenza in luglio e agosto è quindi consigliabile farne uno mensile in questi due mesi e comunque far partire quello annuale o mensile dal prossimo primo settembre per godere dell’integrazione tariffaria.
Un’opportunità valida nelle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di 50 mila abitanti, resa possibile grazie all’investimento della Regione di 6 milioni di euro l’anno.
“Si tratta di un provvedimento a mio avviso straordinario per il significato che questa scelta porta con sé: quella dell’ambiente e di una migliore qualità della vita nei nostri centri urbani- afferma il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini-. Un forte incentivo all’uso del treno e dei trasporti pubblici comporta benefici sotto tutti i punti di vista: dal minor traffico alla sicurezza stradale nelle nostre città, dal minor inquinamento ai risparmi nella spesa sostenuta per spostamenti che spesso sono per lavoro e studio. Questa Regione – prosegue – ha messo al centro la sostenibilità ambientale e la qualità dell’aria, per dare una risposta efficace e concreta alle esigenze di mobilità dei cittadini. Una scelta condivisa con gli enti locali, le società di trasporto pubbliche e private, i sindacati e le parti sociali con la firma, sei mesi fa, del Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2018-2020, che prevede complessivamente investimenti per quasi 2 miliardi e i cui obiettivi sono il rafforzamento e il miglioramentosia del settore ferroviario sia il trasporto dei bus urbani”.
“Un altro importante passo avanti nella mobilità sostenibile e nell’integrazione tra ferro e trasporto pubblico su gomma nelle città – afferma l’assessore regionale alla Mobilità, Raffaele Donini -. Il trasporto pubblico urbano è molto più capillare di quello ferroviario e la stretta connessione tra i due sistemi rende l’uso dei mezzi pubblici più competitivo rispetto all’uso dell’auto. Per i cittadini, dunque, un ulteriore risparmio: il mezzo pubblico, già più conveniente, lo diventa sempre di più”.
Da segnalare che l’integrazione tariffaria è valida anche per gli abbonamenti con destinazione o partenza da una delle 13 città indicate e arrivo o partenza da fuori regione (ad esempio Piacenza-Milano) a condizione di avere la residenza in Emilia-Romagna.
Come funziona “Mi muovo in città”. Chi possiede un abbonamento ferroviario annuale e mensile sopra i 10 chilometri, validato dal prossimo 1^ settembre e con partenza e/o destinazione da una delle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di 50mila abitanti, potrà viaggiare gratuitamente sui bus urbani delle stesse città. Si tratta di: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza, Imola.
In totale sono 58mila gli abbonati che godranno dell’integrazione tariffaria treno/bus urbano. In gran parte si tratta di abbonamenti ferroviari con partenza e/o destinazione da una delle 13 città, ai quali si aggiungono circa 8mila abbonamenti al servizio ferroviario che usufruiscono dell’integrazione al servizio urbano (oggi a pagamento) che risparmieranno una cifra tra 110 e 180 euro all’anno a seconda della città su cui usufruiscono dell’integrazione. Gli abbonamenti annuali e mensili dovranno essere caricati sulla tessera “Mi muovo” emessa dalle aziende del traporto pubblico locale oppure sulla tessera “Unica” emessa da Trenitalia.
Il Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2018-2020. È stato firmato lo scorso 11 dicembre dal presidente Bonaccini e dai rappresentanti di enti pubblici, Città metropolitana di Bologna, società di gestione pubbliche e private e parti sociali. L’intesa, siglata a Bologna nella giornata nazionale degli Stati generali per il trasporto pubblico, prevede impegni e investimenti a carico di ogni firmatario, per arrivare a ridisegnare sia il settore ferroviario sia il trasporto dei bus urbani. Una realtà che in Emilia-Romagna interessa oltre 1 milione di passeggeri al giorno (850 mila su gomma e 150 mila su ferro) e 7.230 lavoratori in aziende che, insieme, hanno un fatturato annuo di 650 milioni euro.
Accanto al rinnovo pressoché totale del materiale rotabile ferroviario entro il 2019 e di un ulteriore 20% dei mezzi sulle strade entro il 2020 (75 nuovi treni e 600 autobus), il patto prevedeva appunto l’integrazione tariffaria ferro-gomma, e poi la bigliettazione elettronica.
Per il nuovo materiale è previsto un investimento di risorse pubbliche pari a oltre 900 milioni di euro che, sommati alle risorse previste nel piano triennale di ammodernamento delle stazioni, superano 1 miliardo di euro.
Entreranno in servizio 96 nuovi convogli, di cui 75 entro il 2019, grazie ad un investimento complessivo di 750 milioni di euro. Inoltre, è di 50 milioni di euro l’investimento nel biennio 2017-2018 per riqualificare 12 stazioni dell’Emilia-Romagna.
Sempre entro il 2020 saranno rinnovati 600 nuovi autobus grazie ad un investimento di 160 milioni di euro, di cui 80 a carico del bilancio regionale. Saranno così sostituiti i mezzi più obsoleti della flotta: dopo i 191 nuovi bus (diesel euro 6) arrivati nel 2017, 70 (a metano, ibridi o elettrici) circoleranno nel 2018 e i restanti 339 entro il 2020.