Emissioni: Ue domani al voto sul pacchetto Real Driving Emissions
È previsto per domani, 3 febbraio 2016, il voto del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento riguardante l’introduzione dei limiti alle emissioni nocive basati sul Real Driving Emissions (RDE), ossia sulle condizioni di guida reali.
Il 28 ottobre scorso, tale proposta è stata accolta dal Comitato Tecnico dei Veicoli a Motore (CTVM), organo competente della Commissione europea composto dai rappresentanti dei 28 Paesi membri dell’Unione.
Fino ad oggi il calcolo ai limiti delle emissioni è stato basato esclusivamente sul ciclo di omologazione. Se il Parlamento dovesse approvare la normativa, l’Europa sarebbe la prima al mondo ad utilizzare un calcolo delle emissioni comprendente le reali condizioni di guida del conducente.
È un cambiamento su cui l’industria stessa concorda per il raggiungimento dei condivisi obiettivi di miglioramento della qualità dell’aria, tenendo in considerazione le tempistiche e la fattibilità degli adeguamenti industriali ai nuovi target.
Di fatto, questi parametri impongono alle case costruttrici l’adozione forzosa della tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction) nei motori diesel per la riduzione delle emissioni degli ossidi di azoto (NOx), vale a dire l’introduzione di pesanti modifiche per le quali sono necessari tempi e investimenti ingenti.
“Siamo di fronte ad un onere importante per l’industria, ma perlomeno in grado di assicurare tempi tecnici adeguati per predisporre i consistenti investimenti necessari, con un orizzonte temporale chiaro. Il respingimento dello stesso comporterebbe una drastica riduzione dei tempi di adeguamento – commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica -. L’impatto già oneroso per i motori diesel di alta cilindrata, sarebbe insopportabile per i piccoli motori diesel, messi praticamente fuori mercato dai costi di adeguamento proporzionalmente più alti, con tutte le conseguenze del caso in termini occupazionali e di competitività dei Paesi produttori, in primis l’Italia, tra i leader nel comparto. Oltre a ciò, non dimentichiamo – conclude Nervo – che il diesel è una tecnologia fondamentale per l’abbattimento delle emissioni di CO2 e quindi per il raggiungimento dei target stabiliti in questo senso a livello europeo. Ci sono, quindi, interconnessioni importanti da armonizzare tra i diversi Regolamenti, che non possono essere trascurate”.
Gloria De Rugeriis