Federmobilità: integrazione e cooperazione per il tpl
Integrazione e cooperazione istituzionale sono i temi che Federmobilità (l’associazione che riunisce gli assessorati ai Trasporti di Regioni, Province e Comuni) ha posto al centro della tavola rotonda tenutasi a Roma presso la sede della Provincia. In vista del patto Governo-Regioni-Enti locali, che dovrebbe essere sottoscritto entro il prossimo febbraio, occorre individuare gli strumenti, i criteri e le modalità per la razionalizzazione e l’efficientamento del tpl.
Si collocano in questo contesto le riflessioni esposte nel corso del seminario, tra le quali non poteva mancare un cenno al dl sulle liberalizzazioni del governo Monti. Il prof. Gianfranco D’Alessio, ordinario dell’Università Roma Tre, ne ha sottolineato tre punti fondamentali. Primo: la nascita di un’Autorità indipendente per i trasporti, che dovrà ridefinirne ambiti, disciplina e soprattutto strumenti di finanziamento. In secondo luogo, il trasferimento di alcune funzioni riguardanti il servizio pubblico (quindi anche il tpl) dalle Province ai Comuni e alle Regioni. In ultimo, l’individuazione di bacini territoriali ottimali per il tpl, dove sia possibile realizzare concrete economie di scala, evitando gli sprechi e assicurando una piena concorrenza a vantaggio dei cittadini.
“Su questi temi Federmobilità intende dare un importante contributo al dibattito in corso, nella convinzione che, nella situazione economica attuale, l’uso ottimale delle risorse è un aspetto non secondario del confronto politico” ha dichiarato Alfredo Peri, presidente di Federmobilità e assessore ai Trasporti dell’Emilia Romagna. “Alcune esperienze regionali hanno dimostrato che esistono margini di recupero di risorse del 10-15% per un valore, su base regionale, che oscilla dai 25 ai 75 milioni di euro l’anno”.
Infatti, Toscana e Lombardia stanno riorganizzando il proprio tpl in modo integrato, con la partecipazione delle varie istituzioni interessate, per annullare l’effetto dei tagli di risorse e con un beneficio, per il servizio, di almeno il 15%. Tradotto in moneta, questi benefici valgono, secondo Federmobilità, circa 30 milioni l’anno in Toscana e 75 in Lombardia. L’integrazione del tpl sta prendendo piede anche nell’area metropolitana di Torino, così come nella stessa Emilia Romagna, che negli ultimi dieci anni ha prodotto una disponibilità aggiuntiva di risorse pari ad almeno il 10% (in alcuni casi maggiore), per un valore annuo su base regionale di circa 25 milioni di euro.
Vincenzo Foti