Fusione dei tpl privati, nasce “Nuova Mobilità”
Un vero e proprio colosso del trasporto pubblico è nato a ridosso dell’Appennino tosco-emiliano. Le principali aziende private del trasporto pubblico dell’Emilia Romagna, insieme alla Cap di Prato, si sono fuse, infatti, per dare vita a un possente consorzio che sfida direttamente le aziende pubbliche della regione.
‘Nuova Mobilità’, come si chiama la nuova partnership del tpl tosco-emiliano, vanta numeri notevoli: 708 mezzi, produttività di 32 milioni di chilometri all’anno per vettura, un volume d’affari che sfiora i 50 milioni di euro di fatturato. I componenti della nuova società: Cosepuri, Modena Bus, Saca, la cooperativa pratese Cap e Coerbus.
Come annuncia il neopresidente, Daniele Passini: “Un’operazione epocale. Siamo la seconda impresa di Trasporto pubblico locale dell’Emilia-Romagna”, dopo l’Atc di Bologna. Aggiunge Alberto Armuzzi, di Ancst Legacoop (tra le cooperative che partecipano al nuovo cartello): “non vogliamo sostituirci tout court al pubblico, ma nemmeno che il pubblico non tenga conto del di noi. Vogliamo essere alleati del pubblico, e insieme progettare e realizzare un servizio migliore”.
La neonata società punta, ovviamente, al trasporto extraurbano, ma anche a quello scolastico (“le nostre aziende”, spiega Passini, “fanno già il 60% del trasporto scolastico in Emilia-Romagna ed il trasporto ‘punto-punto’, cioè il collegamento diretto tra un punto e l’altro di una città.
Con l’imponente parco mezzi di cui dispone, Nuova mobilità coprirà circa 22 milioni di chilometri all’anno in Emilia-Romagna e altri 12 in Toscana. Coinvolte le province di Parma, Reggio, Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, e quelle di Prato e Firenze.