Il futuro del trasporto pubblico in un convegno Asstra in corso a Roma
È in corso a Roma, presso Roma Eventi Fontana di Trevi, il XIII Convegno Nazionale organizzato da Asstra – Associazione nazionale delle aziende di Trasporto pubblico locale – “Trasporti Pubblici: investire per il futuro”.
L’appuntamento affronta le questioni fondamentali del settore trasporto pubblico sotto il profilo delle regole, del lavoro, degli investimenti e dell’innovazione: a partire dalla presentazione dei risultati di ricerche e studi promossi da Asstra in collaborazione con partner come la Fondazione Ifel Anci, Banca Intesa San Paolo e Cassa Depositi e Prestiti, i lavori saranno articolati in tavole rotonde in cui i diversi stakeholder anche istituzionali confronteranno le reciproche posizioni sugli scenari emergenti, le prospettive di sviluppo e gli interventi necessari a sostegno di un servizio di trasporto sempre più efficace ed efficiente e di uno sviluppo in senso sempre più imprenditoriale.
“Il convegno dell’Asstra è caratterizzato da una visione prospettica positiva del trasporto pubblico locale. Il settore, infatti, è strutturalmente connesso con la crescita urbana e, pertanto, esso stesso destinato a crescere. Tuttavia il nostro ottimismo incontra il limite, attuale, di un dato di fatto: se crescono le città ma non altrettanto succede con la quota di mercato del trasporto pubblico – come descrivono, tra molto altro, gli studi importanti che vengono presentati nel convegno – vuol dire che c’è un problema di scelte politiche di sistema che trascende le imprese e lo stesso settore in quanto tale, rispetto al quale è ora di sfatare molti luoghi comuni” ha spiegato Massimo Roncucci, presidente Asstra.
Il settore del Tpl manifesta un tendenziale miglioramento dal punto di vista economico e produttivo ma persistono comunque delle criticità ad esempio nella capacità di investimento. Con la Legge di Bilancio 2017 attraverso il piano strategico della Mobilità e il Fondo per gli investimenti e Sviluppo Infrastrutturale e ancor prima con la revisione della Legge Obiettivo, si registra un cambio di strategia da parte del Governo con la volontà di mettere in atto una visione d’insieme di integrazione delle diverse modalità. Con la Legge di Bilancio 2017 sono stati messi sul piatto circa 5,8 miliardi di eruo a cui si sommano le quote di autofinanziamento delle imprese per il rinnovo dei mezzi. “Si tratta di cifre – ha spiegato Roncucci nel suo intervento – che per la prima volta dopo diversi anni saranno in grado di ridurre l’età media del parco mezzi”.
Le novità poi si estendono all’introduzione della Centrale unica di acquisti, una nuova metodologia che però associazioni come Asstra e Anav considerano valida solo per una prima fase di intervento, auspicando in seguito l’introduzione del sistema dei costi standard. “Siamo in attesa dell’emanazione del decreto attuativo sui costi standard – ha proseguito Roncucci – una normativa importante per ripartire le risorse in modo equo e sufficiente per gestire i servizi”
I lavori del convegno di oggi si sono aperti anche con i saluti introduttivi di Linda Meleo, assessore alla mobilità del Comune di Roma, che ha voluto sottolineare l’importanza degli interventi statali per rilanciare “una realtà ampia e variegata come quella del trasporto pubblico locale di Roma, che presenta problemi strutturali legati a processi innescati negli ultimi dieci anni. L’obiettivo del Comune di Roma è di rilanciare il Tpl e quindi Atac mantenendo la proprietà pubblica”.
Meleo ha spiegato che i problemi accumulati nel settore, soprattutto negli ultimi anni, scaturiscono dai tagli dovuti a decisioni assunte a livello nazionale. L’assessore, in accordo con la linea Asstra, chiede la definizione di un testo unico legislativo per la regolamentazione del settore e nuove norme anche per la definizione e la distribuzione delle risorse da destinare alle amministrazioni locali. Meleo ha chiamato in causa il governo anche per definire le scelte in materia di introduzione della concorrenza: “Se si vuole davvero aprire il Tpl alla concorrenza, queste scelte sembrano in contraddizione con l’espansione sempre più ampia nel settore di un ‘campione nazionale’ come il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane”.