Il trasporto pubblico dopo il Covid: il punto della situazione in un webinar di Si.Po.Tra
“Come stanno cambiando i comportamenti di mobilità delle persone”: un webinar sulle nuove abitudini degli italiani in materia di spostamenti. Lo ha organizzato oggi il gruppo Si Potra- Società italiana di Politica dei Trasporti, invitando diversi relatori a confrontarsi sul prossimo futuro del comparto trasporti, ormai rivoluzionato dalle conseguenze della pandemia.
L’incontro ha messo a fuoco possibili politiche e strumenti per una nuova mobilità urbana, calibrati sempre sulla sostenibilità.
La mobilità vede nella Fase2 una lenta ripresa degli spostamenti imperniati sul distanziamento: resta l’incognita dei tempi che rende difficile l’elaborazione dei necessari piani di ripartenza.
Paolo Guglielminetti del direttivo Si Potrà, ha spiegato che l’impatto del Covid19 sulla mobilità è stato molto forte: “Le evoluzioni rappresentano ancora una incognita, possiamo solo analizzare come stanno mutando i comportamenti di viaggio in questo momento. Il lockdown è stato caratterizzato dalla riduzione degli spostamenti grazie alla digitalizzazione e ora registriamo una minore propensione a viaggiare, nonché una scarsa volontà a utilizzare mezzi collettivi. Il recupero avverrà con tempi lunghi, i paradigmi andranno rivisti. Lo smart working o remote working ha cambiato le abitudini. Nel post Covid prevale la percezione di mancanza di sicurezza nel trasporto pubblico. Abbiamo imparato però che i comportamenti sono in evoluzione: in questo momento è importante monitorare i nuovi segmenti di domanda, come ad esempio chi continuerà a effettuare remote working in modo totale o parziale. In conseguenza sarà importante adottare diverse chiavi di lettura. I benchmark di sicurezza influenzeranno i comportamenti: sarà indispensabile rivolgersi all’utenza informandola, per accelerare la ripresa del trasporto pubblico”.
Carlo Carminucci, direttore della Ricerca e Responsabile Osservatorio “Audimob” Isfort, ha snocciolato diversi numeri che hanno caratterizzato la mobilità durante il lockdown. Il tasso di mobilità è sceso di 53 punti, in sostanza un crollo verticale, compensato però dagli “spostamenti di prossimità”. Il Tpl ha perso i 2/3 dei suoi volumi rispetto al 2019.
I cittadini, dopo il tempo della restrizione, hanno meno voglia di viaggiare e di spostarsi e lo smart working manifesta una forte attrattiva anche nel post covid, anche se sarà necessario verificarne la reale fattibilità. La temuta crescita della mobilità privata è confermata nelle intenzioni dei cittadini, ma cresce anche la voglia di usare la bicicletta. Il panel di intervistati ha espresso una maggiore volontà di spostarsi a piedi o in auto poiché il trasporto pubblico è percepito meno sicuro. L’80% dice anche però che le misure di protezione da contagio messe in campo aumentano la soglia di sicurezza.
“Siamo in un terreno sconosciuto, gli eventi sono in continua evoluzione – ha detto Giuseppe Catalano coordinatore della Struttura tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti –. E’ indispensabile un’apertura al cambiamento. Alcuni elementi dello smart working potrebbero proseguire. Dobbiamo comunque imparare a gestire meglio le nostre attività sociali. I tempi dell’evoluzione in corso sono sconosciuti, il Mit nella fase2 si è orientato su azioni contingenti. Il Tpl è un asset di valore del Paese e va supportato, anche superando comportamenti egoistici. I servizi andranno rimodulati, raddoppiati o cancellati a seconda delle reali esigenze. Gli obiettivi strategici convivono con la fase di emergenza. Le risposte transitorie non devono concretizzarsi in un aumento del trasporto privato con il blocco del traffico nelle città e annesso inquinamento. Per questo si sta promuovendo la mobilità dolce: il Mit ha promosso anche una modifica del codice della strada in questo senso, finanziando l’implementazione delle ciclovie urbane. Il Covid può essere un forte incentivo a cambiare abitudini, ciò potrebbe tradursi in più tpl e mobilità dolce”.
Secondo Andrea Gibelli di Asstra, il mondo di prima non tornerà e la domanda di mobilità cambierà in maniera significativa: “Ci aspettiamo una distribuzione diversa degli spostamenti dei passeggeri, con tempi più dilatati. Per questo sarà importante rimodulare l’offerta. È necessario capire ora che tipo di offerta di trasporto pubblico dare. La dotazione iniziale di 500mln di euro è provvidenziale, ma va integrata sistematicamente per arrivare fino a 1mld e mezzo di euro. Asstra sta lavorando per immaginare un nuovo tpl in collaborazione con gli enti locali. Il distanziamento sarà un fattore decisivo rispetto al calcolo dell’offerta e alla riorganizzazione dei servizi”.
Stefano Rossi di Busitalia ha aggiunto che il mezzo pubblico oggi purtroppo è visto come una fonte di propagazione, sarà quindi indispensabile lavorare per informare i cittadini ed evitare il ricorso massivo al mezzo privato. “La mobilità dolce può essere un alleato. Il post lockdown può diventare uno stimolo al cambiamento: dobbiamo passare dall’ottica di servizio al territorio a un servizio alle persone superando le rigidità strutturali. Le aziende devono lavorare sulla domanda: le risorse vanno orientate dove c’è una domanda reale, offrendo un servizio a chiamata nelle aree a domanda debole. Infine, sarà indispensabile riguadagnare la fiducia dei clienti”, ha detto Rossi.
Antonello Lucente, dirigente ANAV – Associazione nazionale autotrasporto viaggiatori, ha spiegato: “Noi rappresentiamo imprese che operano nel trasporto pubblico locale, nelle autolinee interregionali e nel noleggio autobus con conducente. La pandemia ha colpito duramente il settore: sulla lunga percorrenza, ad esempio, la riduzione è stata del 90% dei servizi in conseguenza alle misure relative al lockdown, ma anche per la paura da contagio manifestata dall’utenza. Parliamo di un settore che era in grande espansione, con un fatturato di 400 milioni annui. La ripartenza sarà molto lenta anche a causa del timore verso il trasporto pubblico. Il comparto turistico poi, ha subito danni ingenti: le stime dicono che si potrà registrare un calo di oltre 1mld per il fatturato a fine anno. La ripresa della mobilità collettiva sarà lunga e faticosa, ecco perché questo processo deve essere avviato quanto prima con strumenti adeguati. Il Dl rilancio ha messo in campo strumenti importanti, come l’anticipazione della liquidità che speriamo verrà estesa nel tempo per assicurare maggiore liquidità alle imprese. Chiediamo però un sostegno forte al comparto turismo, riteniamo che ci siano spazi di miglioramento importanti”.