Isfort, in calo la domanda di mobilità. Regge solo l’auto
Anche la domanda di mobilità ha subito le conseguenze della crisi economica: nel 2009 la domanda è calata del 12,2%. In diminuzione il ricorso al trasporto pubblico, ma anche all’uso della bicicletta e degli spostamenti a piedi. Regge solo l’auto. E’ questa la fotografia scattata dal Rapporto congiunturale sulla mobilità dell’Isfort (Istituto superiore formazione e ricerca per i trasporti). Nel 2008, anno dell’esplosione della crisi economica più grave e lunga del dopoguerra, i consumi di mobilità hanno registrato una sostenziale tenuta, anzi alcuni indicatorie hanno evidenziato un’ulteriore dinamica espansiva. Nel 2009 invece la mobilità ha subito una decisa frenata, arretrando per la prima vlta dopo tre anni di continua crescita: l’anno scorso le distanze percorse sono diminuite dell’8,2% e gli spostamenti medi del 2,1%. Tuttavia, nel secondo semestre si intravede una leggera ripresa. In discesa anche il tempo dedicato al viaggio (da 65,2 a 62,3 minuti) e le distanze coperte (da 38 a 34,8 chilometri). Il solo valore in controtendenza riguarda la popolazione in movimento, cresciuta dallo 0,4%.
Discorso a parte per l’uso dell’automobile. Nel 2009 la quota degli spostamenti in auto è cresciuta raggiungendo l’84,2%, l 2,2% in più rispetto al 2008.Tra i motivi di questo trend, l’Isfort indica la politica inventivante del Governo che facilitando l’acquisto dell’automobile ha in un certo senso invogliato anche l’utilizzo e l’abbassamento del costo del carburante. Ciò non significa che il giudizio degli utilizzatori dei mezzi pubblici sia peggiorato. A parte il “voto” sui treni regionali, fortemente negativo, gli intervistati hanno giudicato positivamente la qualità di treni a lunga percorrenza, autobus, tram e metropolitane.