L’Autorità di regolazione dei trasporti presenta il 5° Rapporto annuale. Al centro sostenibilità e multimodalità
La mobilità come “un bene in sé, che ha natura economica ed è oggetto di tutela giuridica”. Così ha definito il settore dei trasporti Andrea Camanzi, presidente della dell’Autorità di regolazione dei trasporti, nel corso della presentazione odierna del 5° Rapporto annuale al Parlamento, alla presenza del Presidente della Repubblica.
Nel resoconto non sono mancati i riferimenti alle tematiche chiave: la sostenibilità ambientale e la multimodalità dei trasporti. “La domanda per singola modalità di trasporto evolve in domanda di servizi integrati e multimodali. I passeggeri richiedono un unico titolo di viaggio per i loro spostamenti; per le imprese è fondamentale l’integrazione tra infrastrutture e servizi complementari pienamente interoperabili”, ha affermato il Presidente.
Per i taxi no ad esclusive con gli intermediari e sì alle piattaforme tecnologiche. L’Autorità di regolazione dei trasporti “è intervenuta sia nell’esercizio delle ordinarie attività consultive a favore dei Comuni, che hanno ad oggetto principalmente la programmazione quantitativa delle licenze e gli adeguamenti delle tariffe, sia con riferimento allo schema di decreto ministeriale di riordino del settore, sul quale è stata chiamata ad esprimersi dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti – ha detto Camanzi -. A quest’ultimo riguardo, e in continuità con l’Atto di segnalazione adottato in materia nel 2015 l’Autorità ha rappresentato l’esigenza di pervenire ad una revisione complessiva della disciplina che escluda vincoli di esclusiva con intermediari dei servizi e favorisca l’utilizzo di strumenti tecnologici per la mobilità”.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale e regionale, “occorre che i contratti di servizio riflettano compiutamente i temi più salienti del dibattito pubblico: mobilità sostenibile, servizi flessibili e condivisi, bisogni dei passeggeri pendolari. L’applicazione dei costi standard non esaurisce la questione del perseguimento dell’efficienza delle gestioni pur rappresentando un primo passo in questa direzione – ha aggiunto il presidente delll’Authority -. La possibilità di ricorrere a procedure flessibili di affidamento non fa venir meno l’obbligo che i contratti di servizio siano finalizzati al perseguimento di obiettivi di efficienza”.
“Nel trasporto di passeggeri via ferrovia ad alta velocità, operato in regime di libero mercato, l’Autorità ha garantito l’accesso equo e non discriminatorio a infrastrutture e impianti di servizio e la sostenibilità del pedaggio – ha aggiunto Camanzi -. In tal modo, ha contribuito a valorizzare l’assetto concorrenziale del mercato con risultati direttamente apprezzabili dagli utenti finali, che beneficiano della accresciuta frequenza giornaliera dei treni, di sensibili riduzioni dei prezzi e della migliore qualità del servizio. Le imprese protagoniste di questi risultati, che hanno altresì attratto, e, a loro volta, realizzato importanti investimenti esteri – aggiunge – hanno acquisito un’esclusiva credibilità competitiva per espandersi nel mercato ferroviario europeo del trasporto di passeggeri, di cui è imminente l’apertura alla concorrenza in esecuzione del IV Pacchetto ferroviario”.
Dal Rapporto poi emerge che, attraverso la regolazione dell’accesso alla rete ferroviaria che l’Autorità di regolazione dei Trasporti ha garantito dalla sua nascita, nel 2013, l’Alta velocità ha assistito ad un aumento dell’offerta e dei passeggeri e ad un calo dei prezzi. In particolare, nel periodo 2013-2016, l’offerta ha registrato un aumento del 18%, i passeggeri sono cresciuti del 27,7%, i ricavi da traffico del 18,4%, mentre i prezzi hanno avuto una riduzione media del 20%. “Nel trasporto passeggeri via ferrovia ad Alta velocità, operato in regime di libero mercato, l’Autorità ha garantito l’accesso equo e non discriminatorio a infrastrutture e impianti di servizio e la sostenibilità del pedaggio”, ha spiegato il presidente Andrea Camanzi nella relazione: “In tal modo, ha contribuito a valorizzare l’assetto concorrenziale del mercato con risultati direttamente apprezzabili dagli utenti finali, che beneficiano della accresciuta frequenza giornaliera dei treni, di sensibili riduzioni dei prezzi e della migliore qualità del servizio”.