Matteoli: subito una legge quadro sulla portualità
Una nuova legge quadro sulla portualità. Per una delle sue prima uscite come neoministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli sceglie, significativamente, il convegno di Assoporti. “I porti italiani hanno un’importanza fondamentale per il nostro Paese”, ha spiegato Matteoli: “con ottomila chilometri di coste l’Italia deve avere una struttura portuale competitiva con i Paesi del nord Europa”.
Per questo il Ministro si dice favorevole ad una nuova legge quadro: “perché la filosofia della legge del 1984 è condivisibile ma poi la legge è stata modificata continuamente e quindi si è persa anche quella filosofia che io consideravo buona”.
Nel suo intervento al convegno, Matteoli ha sottolineato alcune priorità: occorrono più risorse pubbliche e private per incoraggiare lo sviluppo dei porti e dare certezza a tempi e costi. E’ poi necessario evitare la concorrenza tra i porti perché ogni guerra tra un porto e l’altro non ha senso e finisce per danneggiare tutti. Il Ministro ha poi indicato alcune priorità della prossima azione di governo: semplificare le procedure di sdoganamento delle merci, decongestionare il contesto urbano intorno ai porti e creare una rete di interporti. “I porti sono una delle centralità del nostro Paese. Abbiamo dei centri portuali che non sono in condizione di accogliere le navi di un certo tonnellaggio perché non e’ stata fatta l’escavazione, e questa è quindi una delle priorità maggiori”.
Quanto alla questione che sta agitando in queste ore l’interesse e la curiosità di tutti gli addetti del settore – le deleghe ai sottosegretari – il Ministro si è limitato a un laconico “ora vedremo”. In ballo c’è la superdelega alle Infrastrutture, chiesta a gran voce dalla Lega Nord per Roberto Castelli ma che fonti vicine a Matteoli assicurano saldamente in mano al ministro stesso.