Mobilità sostenibile: Rapporto Greenpeace, Milano si classifica prima. L’ultima è Palermo
In tema di mobilità sostenibile, Milano si classifica prima in una recente indagine di Greenpeace. Quattro città italiane – Milano, Torino, Roma e Palermo – sono state analizzate e confrontate in termini di mobilità sostenibile. Sul podio c’è Milano che stacca nettamente le altre tre: Torino è seconda, Roma terza e Palermo ultima. È il risultato del rapporto “Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility”, realizzato dal Wuppertal Institute per conto di Greenpeace e diffuso oggi dall’organizzazione ambientalista.
“Milano è una città che, lungi ancora dalla perfezione, sta trasformando profondamente la propria urbanistica e la propria logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità. Altre città, come Roma e Palermo, partono da condizioni nettamente arretrate e hanno bisogno di migliore progettazione, maggiore coraggio da parte dei loro amministratori, nonché capacità di investire al meglio i fondi di cui dispongono, spesso insufficienti”, conclude Boraschi.
La disponibilità di servizi di bike e car sharing è buona a Milano, modesta a Roma (specie in rapporto alla superficie della città) e nel capoluogo siciliano. La qualità del trasporto pubblico è forse l’indicatore sul quale si registrano le distanze maggiori tra i quattro sistemi urbani: da Milano, che ha un Tpl europeo, al bassissimo livello di utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei palermitani. Questi ultimi utilizzano un mezzo privato per il 75% degli spostamenti in città; i milanesi vi ricorrono invece solo nel 43% dei casi. “Quello che lo studio del Wuppertal Institute segnala, e che ancora per lo più manca alle città italiane, è una concezione integrata, e dunque una progettazione integrata, della mobilità – continua Boraschi -. Per abbandonare i mezzi privati i cittadini hanno bisogno di avere percorsi pedonali e ciclabili connessi con sistemi di mobilitàcondivisa e con il trasporto pubblico.
Dall’integrazione di tutte queste opzioni di viaggio deve nascere una rete di mobilità sostenibile. Agire per potenziare un singolo aspetto, sia ad esempio il Tpl o la ciclabilità, senza saldarlo fortemente a ogni altra forma di mobilità sostenibile, porta a risultati molto parziali”, conclude.
Per Greenpeace, la mobilità sostenibile ha un obiettivo chiaro: “Quello di superare quanto prima la mobilità privata a motore, un sistema fossile che danneggia il clima e peggiora drasticamente la vita nelle nostre città. Per questo l’organizzazione ambientalista sostiene gli indirizzi di Milano e Roma, in materia di limitazione della circolazione dei diesel, e chiede anche a Torino e Palermo di approntare presto piani di riduzione della mobilità privata, cominciando dai veicoli più inquinanti”.