Piani urbani della Mobilità: ricerca Isfort, manca una vera programmazione
Un fortissimo disallineamento tra previsioni normative per favorire lo sviluppo di un sistema di mobilità alternativo a quella privata e un quadro reale di programmazione e pianificazione dei servizi di TPL e di risorse destinate al settore. Questo è quanto emerso da una ricerca dell’Isfort che fotografa stato dell’arte e prospettive dei Piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS) in Italia, presentata ieri a IBE-International Bus Expo.
La politica considera il settore più come ambito di spesa da razionalizzare che come fattore determinante per una crescita sostenibile e per lo sviluppo sociale del Paese. Ad oggi, in assenza di risorse e in mancanza di una strategia politica omogenea e coordinata a livello nazionale i contenuti dei PUMS sono rimasti per la maggior parte sulla carta. Questo il quadro tracciato dalla ricerca dall’istituto di ricerca sugli obiettivi ambientali nella pianificazione della mobilità urbana e sul ruolo dei sistemi di trasporto collettivo nei PUMS.
Nel corso del dibattito organizzato da Asstra ed Anav, è intervenuto anche l’onorevole Paolo Gandolfi, membro della Commissione Trasporti in Parlamento: “La mobilità urbana è assente nelle politiche nazionali, se non “a pezzi”. Manca totalmente una visione complessiva della mobilità urbana. Possiamo però aspettarci novità interessanti dall’art. 35 inserito nello schema di decreto legislativo in materia di servizi pubblici locali”.
Le novità inserite nello schema di decreto legislativo in materia di servizi pubblici locali di prossima adozione, all’art. 35, prevede l’adozione di un decreto del Ministro dei Trasporti per definire nuove linee guida nella redazione dei PUMS anticipando alcuni criteri importanti: le misure per la riduzione del traffico veicolare privato, l’aumento della velocità commerciale media del trasporto pubblico, l’incremento della percentuale di cittadini trasportati con mezzi di trasporto collettivo, la progressiva introduzione di mezzi a basso impatto inquinante, sostenibilità economica, finanziaria e gestionale degli interventi proposti. Si prevede, inoltre, che i finanziamenti statali in conto capitale agli enti locali riguardanti infrastrutture per la mobilità e materiale rotabile per il TPL abbiano come oggetto esclusivamente gli interventi previsti nei PUMS. La norma ha carattere programmatico ma sembra aprire una nuova fase di coordinamento a livello nazionale degli interventi e dei fondi finalizzati a sostenere una pianificazione e realizzazione di una mobilità urbana più moderna e sostenibile.
“Ben venga la previsione contenuta nello schema del Dlgs Madia sui servizi pubblici locali – ha affermato Giuseppe Vinella, presidente dell’Anav, nel corso della tavola rotonda che ha seguito la presentazione dello studio-. Ci auguriamo, però, che finalmente costituisca un reale strumento di stimolo per l’adozione da parte delle Amministrazioni di una programmazione reale e necessaria, alla stregua della pianificazione regionale del TPL. È quindi indispensabile che la pianificazione dei comuni crei le condizioni per il potenziamento e il sostegno di tutte le modalità di trasporto collettivo, a scapito dello strapotere del trasporto individuale automobilistico, riconsiderando anche la sciagurata stagione dei ticket di accesso dei bus turistici nelle nostre città”.