Regione Toscana: via alle richieste di “compensazione” per abbonamenti del trasporto pubblico non utilizzati nel lockdown
La Regione Toscana ha stabilito tempi e modalità per chiedere alle aziende di trasporto che effettuano servizio pubblico il prolungamento dei tempi dell’abbonamento non utilizzato durante il lockdown o il voucher compensativo previsto dal decreto legge dello scorso 19 maggio.
Per garantire coerenza e omogeneità, la Regione ha scelto di definire un percorso che potrà essere usato da tutti i cittadini per chiedere una ‘compensazione’ dei servizi non fruiti durante il lockdown alle aziende di trasporto pubblico su gomma che operano in Toscana (attualmente consorziate o subaffidatarie di One Scarl), a Trenitalia e Tft per quanto riguarda il servizio su ferro e a Toremar per quanto riguarda il traghetto verso l’Arcipelago toscano.
Innanzitutto la Regione ha stabilito che il diritto alla compensazione vale per tutti i tipi di abbonamento, anche per i ‘Pegaso’ e per l’abbonamento ‘Unico metropolitano’.
La compensazione è relativa al periodo per il quale non ne è stato possibile l’utilizzo del titolo di viaggio, periodo diverso per ciascun soggetto.
La richiesta di compensazione andrà avanzata entro il 15 ottobre, salvo nuova proroga del periodo di emergenza con apposito provvedimento ministeriale. Andrà indirizzata all’Azienda che ha emesso l’abbonamento.
La richiesta andrà presentata preferibilmente on-line sul portale aziendale dedicato, secondo le modalità indicate dalle aziende stesse.
Gli abbonati che hanno diritto alla compensazione dovranno comunicare all’azienda di trasporto titolare dell’abbonamento la propria situazione inviando una domanda alla quale dovranno allegare: a) il titolo di viaggio in corso di validità nel periodo del lockdown; b) un’autodichiarazione relativa al mancato utilizzo, in tutto o in parte, del titolo di viaggio in conseguenza del lockdown, che dovrà contenere, tre le altre, informazioni su: causa del mancato utilizzo del titolo di viaggio; l’indicazione del luogo di lavoro e del datore di lavoro (se in rapporto di dipendenza o altro) se il titolo di viaggio non è stato fruito per misure di contenimento che hanno fermato o ridotto l’attività lavorativa; nome e indirizzo dell’istituto scolastico presso il quale si reca lo studente titolare dell’abbonamento, se il titolo di viaggio non è stato fruito a causa della sospensione dell’attività scolastica; la durata del mancato utilizzo del titolo di viaggio.
Le aziende di trasporto potranno utilizzare una di queste forme di compensazione: emissione di un voucher di importo pari all’ammontare della spesa effettivamente sostenuta dall’utente per i giorni di non utilizzo dell’abbonamento, da utilizzare entro un anno dall’emissione; prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non ne è stato possibile l’utilizzo.
Nel caso in cui il titolare del diritto al rimborso non avesse più necessità di usufruire del servizio di trasporto, la Regione sollecita le aziende a trovare forme alternative di ristoro (ad esempio la possibilità di utilizzare il voucher per altri titoli di viaggio), anche in coerenza con le raccomandazioni europee a tutela dei consumatori/utenti.
Le aziende dovranno dare massima diffusione attraverso i loro canali di comunicazione alle informazioni sulle modalità di richiesta, di emissione e di spendibilità dei voucher o delle altre misure di compensazione. Le informazioni e le modalità di richiesta dovranno essere di facile accesso, di semplice applicazione, chiare, sintetiche e possibilmente effettuabili on-line dando supporto agli interessati con i call center aziendali.