Ristori bis, 300 milioni di euro per il trasporto pubblico. De Micheli: serve riforma strutturale del settore
Nuove risorse per il trasporto pubblico locale dal Decreto Ristori bis approvato nella notte dal Consiglio dei Ministri. In arrivo 300 milioni di euro anticipati rispetto al 2021, dei quali 100 potranno essere utilizzati per il ricorso a servizi aggiuntivi, mentre i restanti 200 potranno servire alla copertura delle perdite causate dalla riduzione dei ricavi.
Lo ha comunicato la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli alle Regioni e agli enti locali, nel corso della riunione che si è tenuta con il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e in collegamento i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Anci e Upi.
Le nuove risorse potranno essere utilizzate da Regioni ed enti locali, ma solo quando saranno state utilizzate per il rafforzamento del servizio durante la pandemia quelle già stanziate dal MIT nell’arco del 2020, che ammontano a un miliardo e 100 milioni.
“Al Trasporto pubblico locale servono misure strutturali, – ha spiegato la Ministra De Micheli – una riforma del modello organizzativo che è fermo al 1997, mentre il mondo della mobilità è cambiato. Occorre un progetto che possa renderlo più efficiente e sostenibile, e adeguato alla prospettiva di una riapertura completa di scuole e attività in sicurezza. Per questo nel Decreto Ristori bis anticipiamo 300 milioni del 2021 per consentire alle aziende del TPL di riorganizzarsi da subito. Sono fondi che si aggiungono ai 12 miliardi destinati nell’arco di 5 anni agli investimenti per i bus ecologici e alla realizzazione dei nuovi sistemi di spostamento rapido di massa nelle città. Non possiamo perdere questa opportunità unica, offerta anche dal rallentamento dei flussi di viaggio dovuti alla crisi sanitaria. L’utilizzo di questi fondi da parte delle Regioni e degli enti locali per noi sarà una cartina di tornasole del ruolo che intendono svolgere: la prossima settimana forniremo le linee guida del Ministero per avviare il confronto e ridisegnare i servizi“.