Roma, Atac: il concordato preventivo potrebbe salvarla dal fallimento. 30 maggio data decisiva
Ore decisive per le sorti di Atac, la partecipata della Capitale per il traffico pubblico locale. Nonostante la difficile situazione economica che potrebbe portarla al fallimento, il Campidoglio ha annunciato che non ci sarà nessuno stop ai bus e che verrà trovata una soluzione in due mesi.
C’è, intanto, in corso l’iter del concordato preventivo che dovrebbe salvarla dal fallimento. Se l’azienda, che conta 12mila dipendenti circa e sulla quale grava un debito da 1,3 miliardi, non stipulerà entro 60 giorni una polizza fideiussoria da oltre 10 milioni di euro per assicurare il servizio di bus e metro a fronte del suo patrimonio netto negativo, potrebbe essere cancellata dal Registro delle impese.
Per questo l’Ufficio Motorizzazione del Ministero dei Trasporti, dopo aver concesso alla Capitale sei mesi di tempo per trovare una banca o una compagnia assicurativa disponibile e l’ultima indagine di mercato andata deserta, ha avviato formalmente la procedura di revoca della concessione del trasporto pubblico a Roma. All’azienda sono stati concessi altri 60 giorni per mettersi in regola che scadranno il 30 maggio, cioè esattamente quando il Tribunale fallimentare dovrebbe esprimere il suo parere definitivo al Piano industriale dell’azienda sul quale ha già richiesto integrazioni all’azienda.
Sul fronte amministrativo, l’assessora capitolina alla Mobilità Linda Meleo, in un’intervista, ha assicurato che “questa vicenda non avrà nessun impatto sul concordato. Il servizio di bus e metro andrà avanti e Atac non fallirà”.
“Voglio rassicurare sia i cittadini che i dipendenti dell’Atac: a oggi non c’è stata la revoca del servizio e non ci sarà nessuna interruzione. Non c’è bisogno di fare allarmismi”, ha sottolineato Meleo. Ma il tempo corre veloce e l’azienda non sembra riuscire a poter contare nemmeno su un giorno intero di buone notizie.
Contestualmente è arrivato un comunicato dell‘Atac che annuncia dati positivi nei primi tre mesi di esercizio del 2018 un +3,3% rispetto al primo trimestre 2017 nella vendita dei titoli di viaggio e un +13,7% in particolare rispetto ai titoli turistici.
“Sono fiducioso che i nuovi strumenti di vendita attivati qualche giorno fa, dal nuovo B+ per gli acquisti di titoli con smartphone alle card elettroniche che ricaricano Bit e titoli turistici, contribuiranno a mantenere il trend di crescita delle vendite complessive”, ha sottolineato il presidente e Ad di Atac Paolo Simioni.