Roma, Piano Bus Meleo: filiera turistica romana lancia allarme e chiede concertazione
Gli operatori della intera filiera turistica ed economica di Roma, composta da albergatori, agenzie di viaggio, ristoranti, esercizi commerciali di ogni genere e negozi, guide turistiche, aziende di trasporto e molte altre attività produttive, lanciano un grido di allarme sul nuovo “Regolamento bus turistici” proposto per le vie brevi dall’Assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo.
Dai saloni dell’Hotel Universo a Roma, dove si è svolta oggi la conferenza stampa congiunta delle forze produttive della città, le imprese del turismo e del trasporto turistico, si sono riunite per proporre ipotesi di soluzioni per affrontare il tema del traffico salvaguardando occupazione e diritti dei cittadini, con gli interventi di Giuseppe Roscioli per Federalberghi Roma, Tullio Tulli per l’Anav, Giancarlo Iacuitto per Fiavet Lazio, Carlo Begliuti per Guide Roma Federagit. Sono inoltre intervenuti i rappresentanti territoriali delle confederazioni Unindustria, Confcommercio e Confesercenti, rispettivamente Stefano Fiori, Tullio Nunzi e Daniele Brocchi a dimostrazione della trasversalità del problema.
“Il Piano Bus dell’Assessore Meleo delinea, in sostanza, due provvedimenti irragionevoli e immotivati, nonché contraddittori tra loro, che verrebbero respinti al mittente da qualunque settore produttivo – spiegano gli operatori in un comunicato stampa congiunto -. L’Assessore infatti, da un lato, vuole assolutamente proibire ai flussi di turisti di accedere con i bus dedicati nel centro della città al netto di alcune deroghe ampiamente insufficienti e, dall’altro, impone un aumento di 17 volte, cioè del 1700%, delle tariffe di accesso con bus, anche se l’accesso verrà vietato. Si tratta di interventi ‘proibizionisti’ non sostenibili dal delicato meccanismo dell’economia turistica romana, che rischia di essere colpita a morte. Gli effetti nefasti del Piano non tarderebbero a travolgere l’intera filiera turistica capitolina che dà occupazione a migliaia di lavoratori, spostando i flussi turistici verso altre ben più accessibili mete internazionali, con buona pace degli interessi generali della nostra comunità”
Attualmente sono 17 milioni gli arrivi, di cui oltre il 30% in autobus turistici, per 40 milioni di presenze annue di turisti nella città di Roma. Questi flussi di turisti danno lavoro a 150.000 addetti, generando il 10,3% dell’intero PIL cittadino. “L’approvazione del Piano Meleo – sostengono le associazioni della filiera turistica – comporterebbe il sostanziale azzeramento dei flussi turistici in autobus con conseguente “crollo” di arrivi e di presenze nella Capitale nell’ordine, rispettivamente, di 1,5mln e 3,6mln di turisti, mentre sono circa 12mila i posti di lavoro che andrebbero persi”.
Secondo le associazioni “non si può ignorare poi che, visto che per il 2018 i pacchetti turistici sono già definiti da tempo sia dal punto di vista economico che dell’itinerario del viaggio, ogni eventuale modifica al Piano Bus dovrebbe decorrere da un momento successivo. Diversamente gli operatori non sarebbero in grado di onorare gli impegni contrattualmente assunti con inevitabili effetti negativi sul piano economico oltre che dell’immagine. Ad essere colpiti non sono peraltro soli Bus turistici, ma anche gli autobus che effettuano servizi autorizzati di trasporto pubblico di linea, integrando i servizi di TPL e soddisfacendo le esigenze di mobilità dell’intera collettività”.
“Si è provato a spiegare all’Assessore Meleo – scrivono ancora le sigle – che le criticità della mobilità turistica a Roma possono essere affrontate senza interventi dirompenti, pretendendo da parte di tutti gli operatori del trasporto il rispetto delle efficaci regole già esistenti, potenziando e migliorando il sistema dei controlli per contrastare violazioni e abusivismo, non infrequenti tra gli operatori non domestici. In questo la tecnologia può essere di grande ausilio e gli oltre 11mln di euro annui di introiti derivanti dai ticket bus potrebbero garantire le risorse per i necessari ulteriori investimenti. E’ proprio da questa e da altre proposte che potrebbero essere messe in campo dagli operatori del turismo, qualora l’amministrazione romana entrasse finalmente in un’ottica di dialogo costruttivo e scevro da inutili oltranzismi, che dovrebbe al più presto partire un tavolo di concertazione finalizzato all’interesse generale. Secondo la convinzione degli operatori che i bus turistici costituiscano la soluzione e non già il problema”.
La preoccupazione per il futuro del turismo a Roma è trasversalmente fatta propria a livello confederale anche da Unindustria, Confcommercio e Confesercenti, i cui rappresentanti intervenuti alla conferenza stampa chiedono all’amministrazione di Roma Capitale di perseguire la strada della concertazione “al fine di salvaguardare il tessuto produttivo della città mettendo in guardia da scelte che potrebbero compromettere il rilancio economico della città in un momento in cui la stessa Amministrazione capitolina sta attivando un tavolo inter-istituzionale ad hoc con Governo, Regione e corpi intermedi della città”.