Roma, sciopero trasporti venerdì 12 gennaio: Usb, no alla cultura del male minore
“Il 12 gennaio 2018 scioperiamo in assoluto dissenso nei confronti del Concordato e a conferma della tesi che con l’accordo sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal il 27 novembre 2017, si affossa ineluttabilmente e definitivamente l‘Atac in una crisi complessiva e irreversibile, a danno della vita lavorativa dei dipendenti”. Così l’Usb- Unione sindacale di Base in una nota diffusa oggi.
“La messa all’asta degli immobili di proprietà al miglior offerente -spiega Usb- senza nemmeno modificarne la destinazione d’uso, non contribuirà al risanamento del debito e sarà una goccia nel mare, mentre l’inserimento delle 39 ore aumenterà lo stress psicofisico del personale operativo e non servirà né al risanamento economico societario, né migliorerà l’efficienza del servizio. Le scelte fatte dal Campidoglio sul Trasporto Pubblico Locale di Roma continuano a ricadere sui lavoratori, gli unici incolpevoli delle incapacità gestionali di Atac e della Roma Tpl Scarl, dove ci si avvia a gare che daranno in mano il servizio a più vettori senza dare certezze ai lavoratori che ancora oggi ogni fine mese devono elemosinare i propri stipendi”.
Per Usb “le istituzioni nazionali e territoriali devono politicamente farsi carico di riesaminare la gestione del trasporto pubblico locale, rilanciandone la funzione sociale in maniera imprescindibile, con gli adeguamenti necessari d’investimento sia in risorse umane, sia finanziarie. La risposta che può sanare il trasporto è la creazione di un’unica azienda di Trasporto Pubblico Regionale, per una gestione più oculata del trasporto, evitando sovrapposizioni di linee, con meno dirigenti e garantendo gli stessi diritti a tutti i lavoratori del settore. Sollecitiamo i lavoratori a non adeguarsi alla cultura del male minore, lottando per scongiurare un ulteriore arretramento dei propri diritti e la mortificazione della propria dignità”.