Sicurezza stradale, Ciaccia: interdire la patente nei casi più gravi
In tema di sicurezza stradale “nei casi piu’ gravi e di recidiva di comportamenti gravi sarei dell’avviso di arrivare all’interdizione’ della patente di guida”: lo ha detto oggi il viceministro ai Trasporti Mario Ciaccia in una conferenza stampa al Consiglio dell’Unione europea sui Trasporti, dove si è tenuto un dibattito di orientamento sulla realizzazione dell’interoperabilita’ delle reti, nell’ambito del Quarto Pacchetto Ferroviario.
”Abbiamo avuto un abbassamento del tasso di mortalità – spiega Ciaccia – ma ci sono ancora troppi morti sulle strade. Il tema della sicurezza stradale non può essere affermato solo a parole, dobbiamo prevenire”. Il viceministro è anche intervenuto sulla Tav, che “risponde ad un’esigenza di competitività con gli altri continenti. Rimane un’importante opera di interconnessione, che certamente corrisponde alle esigenze dello sviluppo e della crescita – ha continuato Ciaccia -. E’ un’infrastruttura per la quale ci sono gia’ stati degli impieghi di risorse finanziarie italiane e francesi, ma per la quale c’e’ anche un forte impegno europeo, quindi un cofinanziamento Ue che arriva al 40% per le infrastrutture e potrebbe arrivare al 50% per studio e progettazione”. Il viceministro ha infine osservato come il Corridoio numero 6, che viene firmato stamani, dalla Spagna all’Ungheria (al confine con l’Ucraina), ricomprenda anche il progetto della Tav.
”Abbiamo avuto un abbassamento del tasso di mortalità – spiega Ciaccia – ma ci sono ancora troppi morti sulle strade. Il tema della sicurezza stradale non può essere affermato solo a parole, dobbiamo prevenire”. Il viceministro è anche intervenuto sulla Tav, che “risponde ad un’esigenza di competitività con gli altri continenti. Rimane un’importante opera di interconnessione, che certamente corrisponde alle esigenze dello sviluppo e della crescita – ha continuato Ciaccia -. E’ un’infrastruttura per la quale ci sono gia’ stati degli impieghi di risorse finanziarie italiane e francesi, ma per la quale c’e’ anche un forte impegno europeo, quindi un cofinanziamento Ue che arriva al 40% per le infrastrutture e potrebbe arrivare al 50% per studio e progettazione”. Il viceministro ha infine osservato come il Corridoio numero 6, che viene firmato stamani, dalla Spagna all’Ungheria (al confine con l’Ucraina), ricomprenda anche il progetto della Tav.