Sviluppo sostenibile: un libro e due convegni sull’Italia che cambia
“L’Italia diversa” è il titolo di un libro e due convegni, che diventa anche uno slogan per raccontare l’Italia salvata e da salvare.
“Lo sviluppo sostenibile – ha evidenziato il Vice Presidente della Fondazione 3M, Antonio Pinna Berchet – deve diventare la principale filiera di sviluppo e lo strumento di competitività del Paese sia sotto il profilo culturale, che economico ed è per questo che la nostra fondazione ha promosso il progetto”. Il volume è la fotografia di un made in Italy meno conosciuto: il paese che ha votato con due referendum contro il nucleare e la culla dell’associazionismo ambientale con oltre 3mila associazioni operanti sul territorio.
“L’accoglienza entusiasta riservata al progetto da parte delle associazioni – ha continuato Pinna Berchet – è una prova della maturità dell’ambientalismo italiano che ha superato le rivalità tipiche di una fase di orientamento e sviluppo per testimoniare l’importanza del fare rete”.
Il dibattito parte da Milano punto di arrivo dell’ ambientalismo italiano con l’Expo quale sigillo di una proposta paese: la qualità della vita parla verde. La seconda tappa è prevista per il 24 novembre nella Capitale, presso la Camera dei deputati: si tratta di un invito al Governo che la Fondazione 3M intende rivolgere: investire nell’ambiente significa promuovere prevenzione e occupazione, riducendo notevolmente la spesa in protezione civile. I numeri parlano chiaro: si stima che dal dopoguerra a oggi siano stati spesi 213 miliardi di euro quando per ‘sistemare’ l’Italia sarebbero sufficienti 40 miliardi.
L’autore del libro, Gabriele Salari, nei primi tre capitoli, racconta il cammino e le conquiste, in controtendenza con il disfattismo dilagante; nel quarto capitolo, a cura di Luca Carra, il volume si affida a 12 esperti di rilevanza nazionale sul tema dell’Italia da salvare, con la redazione della mappa delle sfide ambientali del futuro, anche in un’ottica economica. A 35 anni dal disastro di Seveso, sabato 10 Luglio 1976, che ha segnato una svolta decisiva per le politiche ambientali in Italia, a 20 anni della legge istitutiva dei parchi nazionali, il libro (Edizioni Gribaudo) racconta la storia del conservazionismo e dell’ambientalismo italiano. L’opera, patrocinata dalle principali associazioni ambientaliste italiane – da Italia Nostra, al Touring Club Italiano, WWF, Fai, Lipu, Green Peace – e dalla Fondazione 3M, ricostruisce per la prima volta il filo delle battaglie, delle campagne d’opinione e delle azioni attraverso le quali il volontariato ha saputo tutelare vaste aree del Paese, promuovere leggi ambientali più rigorose e conquistare milioni di italiani alla causa della natura e del patrimonio ambientale e storico-artistico.
La 3M ha introdotto nel nostro Paese, fin dai primi Anni Settanta, il programma 3P – Pollution Prevention Pays – secondo il quale, nel superamento di una visione di semplice rispetto delle normative di legge locali, la sistematica adozione di provvedimenti preventivi secondo i più elevati standard di conoscenza tecnologica, nel corrispondere a principi di sviluppo sostenibile, favorisce l’eccellenza tecnologica, la qualità dei prodotti ed i risultati economici dell’impresa.