Taxi, arriva la controproposta dei sindacati. Oggi l’incontro al Mit con gli Ncc
Sei sigle sindacali dei tassisti hanno inviato al ministero dei Trasporti la controproposta al decreto per la lotta agli abusi nel settore. Il documento è stato firmato da Uiltrasporti, Ugl taxi, Fast Tpnl-Confsal e Federtaxi Cisal, Usb e Faisa Confail Taxi. Intanto nel pomeriggio di oggi sono attesi al ministero per un incontro con il viceministro Riccardo Nencini le associazioni degli Ncc, dopo che la settimana scorsa sono state ricevute le rappresentanze Taxi. Il tavolo tecnico, che sarà presieduto dal vice ministro Riccardo Nencini, servirà per un confronto sulla bozza di decreto interministeriale Mit-Mise attuativo dell’articolo 2 DL 40/2010, per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”. Ma gli Ncc già nei giorni scorsi avevano criticato il provvedimento, considerandolo penalizzante per la categoria del noleggio con conducente.
Il fronte taxi sembra diviso sulle modifiche da inserire al testo, anche guardando solo alle sigle che hanno scioperato la settimana scorsa. Le richieste spedite al ministero sono scandite in undici punti e mirano in particolare a rafforzare l’obbligo di rimessa per gli Ncc: il ritorno in garage non potrebbe essere generico ma dovrebbe fare riferimento all’ambito territoriale del comune che ha dato l’autorizzazione.
Le altre organizzazioni dei tassisti, da quanto si apprende, proporranno distinti documenti. Tutte però sembrano guardare più che al decreto in questione al ddl Concorrenza. La Uiltrasporti con Alessandro Atzeni fa sapere di essere pronta “a nuovi scioperi se non sarà emendato il testo della delega”, atteso nei prossimi giorni nell’Aula del Senato. E assicura: “siamo orientati a fare un sit in quando sarà messo in discussione il punto che ci riguarda”. Quanto agli altri sindacati, la Unica Cgil sta mettendo a punto una sua lista di possibili revisioni al decreto: “il documento preparato dal coordinamento nazionale di Unica è al vaglio delle assemblee regionali che si svolgeranno in questi giorni”, spiega Nicola Di Giacobbe. Sul piede di guerra anche gli NCC, che chiedono invece un’apertura maggiore ai loro servizi. Tanto che alcune sigle delle black car, come Anitrav e Fai, si sono dette disposte a un fermo nazionale in assenza di risposte alle loro richieste.