Ticket bus turistici: gli operatori europei chiedono un incontro a Marino
IRU, CLIA Europe, ECTAA e ETOA, le associazioni europee che rappresentano gli operatori di bus turistici, le compagnie crocieristiche, gli agenti di viaggio e i tour operator, hanno inviato una lettera al sindaco di Roma Ignazio Marino per richiedere un incontro urgente in merito alla proposta di aumentare il ticket di ingresso per i bus turistici che entrano nel centro storico della Capitale.
Le associazioni criticano il “poco preavviso” dell’eventuale aumento, ma anche “il recente ragguardevole incremento dell’imposta di soggiorno: un turista che viaggia con un bus tour organizzato di 40 persone e soggiorna in Roma in un hotel 4 stelle si troverebbe a pagare, secondo i nostri calcoli, 33 € al giorno di sole tasse per questi servizi. Così facendo Roma si posiziona al di fuori dei livelli di costo accettabili per un mercato turistico che si dimostra invece molto sensibile al prezzo. In aggiunta, il brevissimo preavviso di tale incremento di costo comporta seri problemi operativi per le imprese del settore; è infatti in vigore una ben precisa legislazione europea in materia di protezione del consumatore di pacchetti turistici, che prevede circostanze ben determinate nelle quali i tour operator possono modificare i prezzi pubblicati e addotti a contratto”.
Anche nelle circostanze nelle quali è data facoltà al tour operator di richiedere un incremento del prezzo pattuito, aggiungono le associazioni, la legge consente al consumatore di cancellare la prenotazione in presenza di aumenti sostanziali: “I tour operator si troverebbero pertanto di fronte alla scelta tra assorbire essi stessi l’incremento dei costi, coprendoli con i loro margini già di per sé contenuti, cosa che però è pressoché impossibile a fronte di un aumento del 500% di una singola tassa, ovvero di riversarli sul prezzo al consumatore, con il rischio che questi eserciti il proprio diritto alla cancellazione senza penali o alla scelta di un pacchetto di viaggio verso un’altra destinazione ad un prezzo equivalente a quello inizialmente stabilito nel contratto”.
Nella lettera, le associazioni, spiegano che tale stato di cose rischia di avere effetti diretti non solo per gli operatori di bus tour e crocieristici europei ma anche per quelli ricettivisti dell’area di Roma, in quanto “la domanda turistica mondiale è sempre più sensibile all’elemento prezzo e che l’aumento a dismisura di imposte di vario tipo è quindi in grado di dirottare i consumatori da una destinazione all’altra, a svantaggio in questo caso dei settori dei trasporti e del turismo di Roma, la cui rilevanza in termini di crescita economica ed occupazionale è assoluta. Ciò si tradurrebbe anche in un danno per la reputazione e l’immagine dell’Europa come destinazione aperta ed accessibile; un’Europa che già sta faticando a mantenere la propria posizione di destinazione turistica numero uno nel mondo”.
Le associazioni concludono la lettera chiedendo un incontro con il sindaco per esaminare il contenuto della nuova proposta e valutare eventuali alternative “per un piano della mobilità turistica in Roma che sia sostenibile e che preveda una migliore integrazione del turismo in bus evitando al contempo che smisurati incrementi delle relative imposte e ticket faccia di Roma una meta scarsamente attraente e non competitiva”.