Torino, Fase2 mobilità: 90 km di piste ciclabili e buoni mobilità
Nel convegno Superare le distanze: “La mobilità urbana dopo l’emergenza Covid19“, illustrati gli scenari post emergenza coronavirus per la mobilità urbana, soprattutto nelle aree ad alta densità abitativa, nelle aree metropolitane.
A moderare il dibattito Diego De Lorenzis – Vicepresidente Commissione Trasporti M5S Camera dei Deputati insieme a Paolo Pinzuti – Bikeconomist s.r.l, Sono intervenuti Claudio Mazzanti – Assessore ai Trasporti e alla Mobilità del Comune di Bologna, Alessandra Clemente, Assessore alla mobilità, Comune di Napoli, Matteo Campora – Assessore ai Trasporti e alla mobilità del Comune di Genova, Maria Lapietra – Assessore Trasporti e Mobilità del Comune di Torino, Carlo Salvemini – Sindaco del Comune di Lecce e Roberto Traversi – Sottosegretario M5S alle Infrastrutture e ai Trasporti.
“L’Italia è uno dei paesi con il più alto numero di automobile pro-capite. Ogni anno si registrano 80 mila morti prematuri per inquinamento. Le restrizioni imposte dal lockdown con le scuole chiuse e lo smart working, hanno fatto calare vertiginosamente i livelli di inquinamento su tutto il territorio nazionale. A testimonianza della migliore qualità dell’aria anche la fauna che si è spinta nelle grandi città, da nord a sud. È il momento di essere coraggiosi – spiega Paolo Pinzuti – di attuare piani per la mobilità sostenibile e non tornare indietro. L’emergenza sanitaria in atto può essere una grande opportunità, che va assolutamente colta. Le proposte messe in campo dalla grande maggioranza delle città italiane va proprio in questa direzione con uno sviluppo reale e concreto della mobilità attiva con l’utilizzo principe di bici e monopattini”.
“L’automobile può impattare – continua Paolo Pinzuti – Bikeconomist – fino al 40% su reddito delle famiglie. Incentivare nella mobilità dolce è un modo per redistribuire le risorse delle famiglie con ricadute economiche sul tessuto sociale”.
“I primi dati della fase due – commenta Maria Lapietra, Assessore Trasporti e Mobilità del Comune di Torino – dimostrano una ripresa del traffico non solo nelle fasce di punta ma anche in quelle di morbida. Per scongiurare un ritorno sulle quattro ruote è necessario assicurare viaggi in sicurezza sui mezzi pubblici con la scrupolosa messa in pratica delle disposizioni dettate dal governo. I cittadini sono convinti che senza l’auto non si possa vivere in città. Il piano per la ripartenza mira a dimostrare l’infondatezza della convinzione, diminuire il numero delle auto pro capite incentivando una mobilità condivisa e sostenibile. Da settembre spiega Maria Lapietra, Assessore Trasporti e Mobilità del Comune di Torino – saranno disponibili i buoni mobilità per i cittadini che hanno deciso di non avere un’auto di proprietà oppure di rottamarla. Buoni spendibili su tuti i mezzi alternativi dai taxi ai mezzi di sharing “per provare a stare senza auto come nucleo famiglia”. Oltre ai mezzi sharing vengono inserite anche le auto in leasing: ossia quando l’auto non viene utilizzata viene messa su una apposita piattaforma (Auting) per essere utilizzata da altri cittadini (affitto tra privati). Per limitare l’uso dell’automobile è importante poi incentivare lo smart working ma esistono anche altre forme – sottolinea l’assessore – ad esempio è allo studio una misura per inserire nell’orario di lavoro dei dipendenti comunali il tempo di spostamento casa – lavoro con mezzi sostenibili.
La ripartenza prevede un incremento delle infrastrutture ciclabili con ulteriori 90 km di piste nei prossimi mesi, lancio dei controviali a 20 km orari con le case avanzate “famoso stop delle biciclette davanti alle automobili” e ciclabili sui grandi viali. A settembre saranno poi lanciati progetti car free davanti alle scuole per evitare assembramenti con una modifica della segnaletica orizzontale e verticale, ad esempio con la cancellazione degli stalli per le automobili.
Il Comune di Torino – spiega l’assessore – realizza questi interventi con le risorse già disponili, con i fondi investimento. Richiesti al Ministero anche fondi strutturali per la mobilità dolce. La tecnologia gioca un ruolo chiave in questa fase – continua l’assessore –. Ad esempio l’anno scorso è stato sperimentato un progetto all’avanguardia che avvisa con dei semafori il raggiungimento della capienza massima in metropolitana. Progetto che si sta progettando di portare avanti con i fondi poni its”.