Tpl, con tagli manovra biglietti alle stelle
Tariffe alle stelle, servizi al minimo per bus, tram, metro e treni regionali. Questi sono – secondo l’Asstra, l’associazione delle aziende di trasporto pubblico locale – alcuni degli effetti dei tagli al trasporto pubblico locale, previsti dalla manovra. Sulla base di un’indagine condotta su un campione di 50 aziende del settore risulta che in caso di riduzione del 10% delle risorse destinate al comparto, si avrebbe un taglio di 196 milioni di km percorsi all’anno per i servizi di trasporto pubblico locale e 3,9 milioni di treni-km per le ferrovie regionali (esclusa Trenitalia). Le tariffe registrerebbero, invece, un incremento del 36%. Quindi un biglietto a tempo che oggi costa all’utente 1,04 euro arriverebbe a 1,40 euro; un abbonamento mensile ordinario passerebbe da 32 a 43,50 euro.
Se poi la riduzione delle risorse dovesse essere più pesante, diciamo del 20%, il taglio alle linee e/o alle corse registrerebbe, rispettivamente, un saldo di -392 milioni di km offerti e -7,8 milioni di treni-km.
A subire le conseguenze dei tagli sarebbe anche il personale, in particolare gli autisti.
L’ipotesi del taglio risorse del 10%, sempre secondo l’analisi Asstra – provocherebbe una riduzione del personale di 9.860 addetti (livello aggregato nazionale) di cui 8.120 addetti alla guida. La riduzione di organici del comparto autoferrotranvieri sarebbe del 7,2% nei servizi urbani e 8,9% nei servizi extraurbani e ferroviari.
”I tagli previsti dalla manovra per il settore dei trasporti pubblici locali se verranno confermati nella ampiezza e portata prospettata – ha dichiarato il presidente dell’Asstra, Marcello Panettoni – sono la condanna a morte certa del sistema dei trasporti pubblici locali come lo conosciamo oggi in Italia”. Secondo la ricerca, i cittadini sopporteranno anche un peggioramento della qualità del servizio a causa della riduzione di 167 milioni di euro per la sostituzione degli autobus.
”Piove sempre sul bagnato – ha proseguito Panettoni – questa decurtazione di fondi per il rinnovo dei mezzi renderebbe ancora più aspra una cura dimagrante iniziata già da tempo. Il nostro settore ha infatti registrato negli ultimi anni un crollo degli investimenti per svecchiare il parco mezzi, ridotti di 1/6 in soli 5 anni. Riduzione dell’offerta, tagli delle linee, soppressione delle corse non potranno non avere delle ripercussioni negative anche sulla domanda di trasporto con gravissimo danno e pregiudizio per milioni di viaggiatori e pendolari”. La previsione e’ quella di 270 milioni di passeggeri in meno all’anno (nel caso di un taglio delle risorse del 10%), cioè 740.000 persone in meno al giorno. A subire l’emorragia di utenti sarebbero soprattutto i servizi extraurbani e ferroviari con una ipotesi di perdita passeggeri del – 6,4% , a fronte di una perdita passeggeri del – 4,3% per i servizi urbani.