Tpl: il ddl Concorrenza riorganizza la liberalizzazione
A dettare le regole sulla liberalizzazione del trasporto pubblico locale saranno ancora i provvedimenti contenuti nel disegno di legge Concorrenza. Il ministero dello sviluppo economico e il governo, che dovrebbero presentare il ddl entro fine febbraio, hanno studiato, dopo aver raccolto gran parte delle segnalazioni dell’Autorità Antitrust, governo e Parlamento, nuovi metodi di affidamento dei servizi di tpl per le amministrazioni locali.
Con la modifica dell’articolo 18 del decreto legislativo 19 novembre 1997 n. 422 “Organizzazione dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale”, i criteri dell’affidamento dei servizi dovranno essere supportati da un documento pubblico in cui saranno esposte le motivazioni della richiesta e si certificherà la presenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo in materia.
Quali saranno le modalità di affido contenute nel ddl? Le Regioni e gli enti locali potranno scegliere tra tre modalità di svolgimento del servizio: con regime di libera iniziativa economica e di scelta tra le imprese concorrenti sul mercato; in esclusiva; oppure a società mista, il cui socio privato sia stato scelto con gara secondo quanto previsto dall’ordinamento UE.
All’interno del decreto c’è posto anche per provvedimenti riguardanti anche i competitor del tpl: i taxi, infatti, vedrebbero eliminate le distorsioni concorrenziali di cui ultimamente si discute tra l’opinione pubblica.