Trasporti, nasce la figura del Mobility Manager per ridurre l’impatto degli spostamenti delle persone
Ripensare i tempi della città e i tempi degli spostamenti delle persone. Dopo la pandemia questa esigenza si è fatta ancora più necessaria. Ed ecco che il Mobility Manager si delinea con nuove e importanti funzioni.
Tale figura ha come obiettivo principale la creazione di un Piano Spostamenti Casa-Lavoro (PSCL), uno strumento di razionalizzazione degli spostamenti del personale realizzato attraverso l’analisi, lo sviluppo e la verifica di una serie di aspetti.
Anita ha comunicato che il ministero delle Transizione Ecologica ha emanato recentemene le disposizioni attuative con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Obiettivo concreto della figura, che in realtà ha le sue radici in un decreto del 1998, è la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane, promuovendo la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità delle persone che consentano la riduzione dell’uso del veicolo privato individuale a motore negli spostamenti sistematici casa-lavoro e favoriscano il decongestionamento del traffico veicolare.
Il mobility manager aziendale è in questo senso la figura specializzata nel governare la domanda di mobilità e nella promozione della mobilità sostenibile nell’ambito degli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente.
Le funzioni principali del Mobility Manager
Le sue funzioni sono le seguenti: promozione, attraverso l’elaborazione del PSCL (Piano degli Spostamenti Casa Lavoro), della realizzazione di interventi per l’organizzazione e la gestione della domanda di mobilità del personale dipendente; supporto all’adozione del PSCL; adeguamento del PSCL anche sulla base delle indicazioni ricevute dal comune territorialmente competente; verifica dell’attuazione del PSCL, anche ai fini di un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione, mediante indagini specifiche, del loro livello di soddisfazione; cura dei rapporti con enti pubblici e privati direttamente coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale dipendente; attivazione di iniziative di informazione, divulgazione e sensibilizzazione sul tema della mobilità sostenibile; promozione con il mobility manager d’area di azioni di formazione e indirizzo per incentivare l’uso della mobilità ciclo-pedonale, dei servizi di trasporto pubblico e dei servizi ad esso complementari e integrativi anche a carattere innovativo; supporto al mobility manager d’area nella promozione di interventi sul territorio utili a favorire l’intermodalità, lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali, l’efficienza e l’efficacia dei servizi di trasporto pubblico, lo sviluppo di servizi di mobilità condivisa e di servizi di infomobilità.
Il mobility manager aziendale è nominato tra soggetti in possesso di un’elevata e riconosciuta competenza professionale e comprovata esperienza nel settore della mobilità sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente.
Ecco quali sono le imprese che devono adottare il piano degli spostamenti
Sono tenute ad adottare – entro il 31 dicembre di ogni anno – un piano degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) del proprio personale dipendente, le imprese e le pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di regione, in una città metropolitana, in un capoluogo di provincia ovvero in un comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti.
L’esigenza di perseguire obiettivi ambientali e sociali che garantiscano una maggiore sostenibilità delle aree urbane comporta l’adozione e l’attuazione di un PSCL che limiti gli spostamenti sistematici effettuati col il veicolo motorizzato e il solo conducente a bordo e al contempo favoriscano lo shift modale verso modalità di trasporto collettivo, condiviso e a ridotto o nullo impatto ambientale.
Il PSCL definisce, inoltre i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di tempi di spostamento, costi di trasporto e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta, in termini economici e di produttività, nonché per la collettività, in termini ambientali, sociali ed economici.
Il Piano va trasmesso entro 15 giorni dall’adozione, al Comune territorialmente competente il quale, attraverso il proprio mobility manager d’area, può individuare eventuali modifiche e può stipulare con l’impresa intese e accordi per una migliore implementazione dello stesso.