Trasporti: vertice a Bologna, nove città italiane a confronto
Vertice ieri a Bologna degli assessori alla Mobilità dei Comuni di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Venezia, capoluoghi delle future città metropolitane. Al centro della riunione il futuro della mobilità e dei trasporti nelle maggiori città italiane.
Per i nove assessori alla Mobilità “un miglioramento significativo della qualità della vita e dell’ambiente nelle nostre città passa anche attraverso una netta e coraggiosa scelta per un paradigma di mobilità sostenibile, in cui il trasporto collettivo, i pedoni e i ciclisti vengano al primo posto rispetto al traffico privato, restituendo spazio urbano e sicurezza sulle strade a chi contribuisce ogni giorno a ridurre congestione, smog, rumore, incidentalità. Intendiamo lavorare uniti, partendo dalle esperienze più innovative già in atto e superando resistenze ormai inattuali – continuano -, per istituire isole pedonali, zone a traffico limitato e congestion charge nei centri storici, aumentare le corsie riservate ai mezzi pubblici, moltiplicare le zone 30 km/h e i percorsi sicuri casa-scuola nei quartieri residenziali, costruire reti di piste e servizi ciclabili, rendere le città più accessibili per bambini, disabili e anziani, organizzare piattaforme logistiche per la distribuzione merci nell’ultimo miglio, sfruttare l’innovazione tecnologica per diffondere l’elettrico e l’infomobilità nell’ambito delle smart cities”.
“Per favorire lo sviluppo di questi interventi – aggiungono -, pensiamo che le risorse derivanti dal traffico privato debbano essere prioritariamente ridestinate a progetti di mobilità pubblica e ciclabile e di sicurezza stradale, in particolare tramite il reimpiego dei proventi di sosta, multe e contrassegni. Riteniamo il trasporto pubblico, su gomma e su ferro, lo strumento primario per garantire effettivamente a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla mobilità e, quindi, maggiore eguaglianza sociale e maggiore tutela dell’ambiente e della salute, grazie ad una vera alternativa al mezzo privato”.
“Convinti che un approccio di semplice ingegneria istituzionale sarebbe limitativo delle potenzialità insite in questo processo di cambiamento – si legge ancora nella nota -, vogliamo invece cogliere quest’occasione per ripensare le funzioni degli enti locali nel campo della mobilità, a partire da un reale coinvolgimento di Comuni e città metropolitane nella programmazione delle risorse per i servizi anche ferroviari, e da un ampliamento e una disciplina dei Pum nella nuova ottica d’area vasta; nonché adeguare maggiormente il sistema dei trasporti pubblici alle abitudini e alle esigenze dei cittadini, che già da tempo, d’altra parte, si spostano quotidianamente nei nostri territori senza confini amministrativi, per motivi di lavoro, studio, tempo libero. Da oggi – conclude la nota – diamo vita ad un coordinamento permanente degli Assessori alla mobilità dei Comuni capoluogo delle future città metropolitane”. Per quest’ultimo passaggio, Palermo è l’unica città siciliana che ha aderito al coordinamento permanente.