Trasporto pubblico: 2,2 miliardi di euro alle Regioni per bus più ecologici
Rinnovare il parco dei bus con mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni, riducendo l’età media del parco vetture per promuovere il miglioramento della qualità dell’aria, ricorrendo a tecnologie innovative in linea con gli accordi internazionali e con le disposizioni normative della Unione Europea.
Questo l’obiettivo dei 2,2 miliardi di euro stanziati dalla Regione per l’acquisto di nuovi bus ecologici adibiti al trasporto pubblico locale e alle relative infrastrutture. Il provvedimento è contenuto nel Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile.
“In tante città, soprattutto nella pianura padana ma non solo, è emergenza smog. Serve una rivoluzione nella mobilità urbana: abbiamo assegnato 2,2 miliardi alle Regioni per l’acquisto di nuovi bus ecologici. 400 milioni andranno alle città”, sono le parole che la ministra Paola De Micheli ha postato sul suo profilo twitter per commentare la firma del decreto.
Nello stesso decreto – firmato dal Mit di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – oltre alle modalità di erogazione e ai vincoli di destinazione, sono riportate anche le diverse graduatorie, sia relative all’attribuzione dei punteggi ed all’assegnazione delle risorse applicando gli indicatori previsti dal DPCM, che quelle relative alle regioni del centro Nord e del Sud, per tenere conto nell’assegnazione delle risorse del criterio di proporzionalità rispetto alla popolazione residente nelle Regioni del Sud, previsto dall’articolo 7 bis del decreto legge n. 243 del 29 dicembre 2016, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, e della modalità attuativa dello stesso di cui al DPCM del 7 agosto 2017.
Lo stanziamento prevede, inoltre, che alle regioni del Sud sia destinato circa il 35% delle risorse stanziate. Viene anche stabilito che le risorse assegnate nel primo triennio, sino al 50% del contributo concesso, possano essere destinate alla realizzazione della rete infrastrutturale per l’alimentazione alternativa (es. metano, idrogeno, elettrica).