Trasporto pubblico, Asstra: performance del comparto in progressivo miglioramento
Durante la giornata conclusiva del 14° convegno nazionale Asstra sul trasporto pubblico locale “Ieri, Oggi, Domani. Idee e proposte per la mobilità” sono stati illustrati i risultati della ricerca realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Fondazione IFEL-Anci. La performance economico, finanziaria ed industriale del comparto del trasporto pubblico locale risulta in progressivo miglioramento negli ultimi anni. L’analisi di bilancio di un campione di aziende rappresentativo del settore evidenzia un generalizzato consolidamento dei margini, dei risultati e della redditività tra il 2009 e il 2016: il margine operativo lordo passa da 5,4% a 8,1% a livello mediano; il risultato netto nel 2016 è pari a 1,4%, mentre nel 2009 era pari a 0,1% sul valore della produzione a livello mediano; il ROE mediano passa da 0,4% a 2,3% (indica la redditività del patrimonio netto, ovvero il ritornoeconomico dell’investimento effettuato dai soci dell’azienda); il ROI a livello mediano migliora passando da -1,7% a -0,1% (indica la redditività operativa dell’azienda, in rapporto ai mezzi finanziari impiegati).
I risultati conseguiti sono legati, da un lato, alla capacità di ottimizzare i processi produttivi e di migliorare la performance industriale delle aziende, dall’altro, al blocco del turnover e alla rivisitazione della contrattazione di secondo livello, che hanno consentito di ridurre in modo significativo l’incidenza della principale componente del conto economico delle aziende, il costo del lavoro. L’analisi della dinamica dei costi e dei ricavi unitari (sia in termini di vettura km che di passeggeri trasportati) nel periodo 2009-2016 evidenzia l’efficientamento del settore. La dinamica dei costi operativi unitari risulta, infatti molto contenuta, mentre accelerano i ricavi unitari: i ricavi per vettura km crescono cumulativamente del 21% negli otto anni esaminati, i ricavi per passeggero del 13%. Tra il 2009 e il 2016 il fatturato per addetto migliora sensibilmente trasversalmente in tutto il campione: il valore della produzione per dipendente, nel 2016, risulta superiore a 88.600 euro per metà delle aziende considerate; le aziende migliori (sopra il 75° percentile) presentano un valore della produzione per dipendente superiore ai 109.000 euro. Rispetto al 2009 la produzione per addetto registra una crescita di oltre 10.000 euro a livello mediano. Il peso del costo del personale scende dal 54,5% sul valore della produzione al 50% a livello mediano tre il 2009 e il 2016. Una riduzione dell’incidenza di quasi 5 punti di valore della produzione in otto anni ha un impatto importante sui conti delle aziende. A questi elementi strutturali si aggiunge la favorevole dinamica del costo dei carburanti che, dopo il picco registrato nel 2012, si è ridotto progressivamente. Gli acquisti netti sul valore della produzione rappresentano la componente più volatile del conto economico e nel 2016 si attestano al 14%.
Il generalizzato miglioramento della performance non è accompagnato da una ripresa degli investimenti delle imprese. Infatti nel 2009 le imprese realizzavano una spesa per investimenti materiali pari a circa l’8% del valore della produzione a livello mediano, nel 2012 e nel 2016 l’incidenza di tale tipologia di spesa scende a circa il 5%. Il crollo avviene nel triennio della crisi quando, inevitabilmente, le aziende hanno agito sulla variabile di costo maggiormente e più facilmente comprimibile. Il dato più preoccupante è che non c’è stata ripresa degli investimenti negli anni successivi. Si riduce anche l’utilizzo della leva finanziaria negli otto anni esaminati. L’attenzione delle imprese alla qualità del servizio e alla sostenibilità ambientale risulta significativa. Le imprese di TPL che hanno ottenuto almeno una certificazione di qualità sono, nel complesso, il 63%; il 36% delle imprese ha una certificazione ambientale. La quota di imprese TPL certificate risulta, quindi, molto più accentuata rispetto a quanto riscontrato nel settore manifatturiero. Sul fronte dei risultati, le aziende più attente all’ambiente mostrano performance migliori. La variabile dimensionale sembra influire sull’efficienza e sulla capacità di fare investimenti delle aziende di TPL: dall’analisi dei dati di bilancio del periodo 2009-16 emerge il recupero delle imprese di medie-grandi dimensioni che migliorano sensibilmente la propria performance. Nel periodo di analisi permangono le forti differenze tra Centro-Nord e Sud del Paese. Tutti gli indicatori evidenziano le difficoltà delle imprese localizzate nelle regioni del Sud. Tuttavia, il gap tende a ridursi sia con riferimento all’incidenza del costo del lavoro sul fatturato che ai margini. Inoltre, se in tutte le ripartizioni la crisi del 2008 ha avuto un impatto significativo sugli investimenti, nel 2016 solo le imprese del Sud mostrano livelli di investimento simili a quelli pre-crisi. La migliore dinamica delle imprese del Sud consente loro di colmare, in parte, il gap che le separava dalle imprese del Centro-Nord in termini di investimenti realizzati.