Trasporto pubblico locale: in 15 anni costo degli abbonamenti cresciuto del 15% ma con mezzi vecchi rispetto alla media europea
Costi bassi ma mezzi vecchi: nel confronto con gran parte dei Paesi europei, del nostro trasporto pubblico locale vien fuori una immagine in chiaroscuro. Se in media l’abbonamento annuale in Italia costa poco meno di 300 euro rispetto agli oltre 500 di Madrid e ai 750 di Parigi, il parco mezzi del nostro Paese nel 2018 ha un’età media di 12,3 anni rispetto ai circa 7 anni della media europea.
Notevoli differenze, inoltre, si riscontrano nelle diverse regioni, con Sud e Isole penalizzate in termini di disponibilità del servizio e numero di passeggeri trasportati a fronte di tariffe non sempre inferiori alla media.
Nei principali centri urbani si viaggia a una velocità media di circa 15km orari (in linea con quella del ‘700, come ricorda Confcommercio) e nelle ore di punta si scende fino a 7-8 km/h. Non a caso sono ben 5 le città italiane nella classifica delle prime 25 al mondo per ore perse nel traffico: oltre a Roma (seconda dopo Bogotà, con 254 ore perse nel 2018 da ogni romano nel traffico), ci sono Milano (7ma in classifica), Firenze (14ma), Napoli (17ma) e Torino (23ma).
Sono i dati contenuti nell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “Consapevolmente consumatore, ugualmente cittadino”, finanziato dal ministero dello Sviluppo economico.
L’indagine ha interessato le tariffe per il trasporto pubblico locale urbano applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2020 (e confrontate con quelle applicate nel 2005, primo anno di indagine), e ha preso come riferimento il biglietto ordinario a tempo, l’abbonamento mensile ordinario personale e l’abbonamento annuale ordinario personale.
Nel 2020 l’abbonamento ordinario mensile in Italia costa in media 33 euro (+22,2% rispetto al 2005). A spendere di più sono gli umbri con 47,50 euro al mese (+30% vs al 2005), a spendere meno sono i molisani con 25,13 euro mensili e nessuna variazione rispetto al 2005. L’incremento più elevato negli ultimi 15 anni si registra in Calabria (+82,2%), a seguire la Sardegna con +50,7%.
La spesa media per l’abbonamento annuale è invece di 297 euro (+18,8% rispetto al 2005); la tariffa più elevata si registra in Liguria (374 euro, +37% vs 2005), quella più bassa in Campania (201 euro, -3,4%).
Fra i capoluoghi di provincia al vertice della top ten dei più cari troviamo Perugia con 55 euro per l’abbonamento mensile e Alessandria con 473 euro per quello annuale; i più economici sono invece Andria per l’abbonamento mensile (17,50 euro) e Vercelli per quello annuale (150 euro).
“Il quadro evidenziato dal nostro dossier è quello di un settore che deve essere rilanciato con forza, a partire dalla qualità del servizio, intesa anche e principalmente in termini di tutele e garanzie di partecipazione civica, purtroppo ancora troppo poche – ha commentato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva –. Tra l’altro, l’attuale situazione sanitaria impone un ripensamento nell’organizzazione del servizio, e ciò potrebbe rappresentare una grande occasione di rilancio”.