Uber promette nuove regole per tornare a lavorare a Londra
Uber inizierà a denunciare alla polizia gli incidenti di violenza e introdurrà una serie di cambiamenti al suo servizio per soddisfare l’autorità dei trasporti di Londra che lo scorso settembre ha impedito all’azienda di lavorare nella metropoli perché giudicata “non adeguata”. Il gruppo, che offre un servizio alternativo al taxi tradizionale, lo ha promesso al fine di riottenere la licenza per operare nella City, il suo più grande mercato europeo.
Le modifiche sono state annunciate da Uber all’indomani dei piani svelati dal Transport for London, volti a introdurre regole che richiederebbero a Uber e ad altre aziende simili di condividere i loro dati relativi alle corse. Inoltre, gli autisti dovrebbero essere sottoposti a training e per loro l’orario di lavoro dovrebbe essere limitato. Il tutto succede in vista delle udienze preliminari, previste a giugno, del caso finito in tribunale: Uber ha infatti fatto ricorso e fino alle udienze può continuare ad operare a Londra.
“Siamo determinati a cambiare il modo in cui facciamo business”, ha promesso Tom Elvidge, general manager di Uber nel Regno Unito. Tra i cambiamenti proposti c’è un investimento multimilionario in sterline nello staff del call center per gestire le domande di autisti e passeggeri. Per Transport for London, “la sicurezza è la nostra priorità numero uno e ci aspettiamo gli standard più alti da tutti gli operatori. Diamo il benvenuto a qualsiasi mossa che ha il potenziale di migliorare la sicurezza degli autisti privati e dei loro passeggeri”.