Unrae: crisi senza precedenti nel settore auto. A rischio diecimila posti di lavoro
Nel 2012 saranno 2,3 i miliardi di euro in meno di Iva per le casse dello Stato a causa della crisi del settore auto che sfiora un calo del 20%. E’ solo una delle conseguenze della crisi senza precedenti che i costruttori europei hanno denunciato in una conferenza stampa: “i dati delle immatricolazioni del mese di febbraio, diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non hanno bisogno di ulteriori commenti” ha spiegato il presidente dell’Unrae, Jacques Bousquet, che ha voluto così sottolineare le 130.661 targhe consegnate e la flessione del 18,9%.
“Considerata la stagionalità del mercato italiano, questi dati proiettano una tendenza annua molto più bassa di ogni precedente previsione a 1.370.000, con un impatto fiscale, occupazionale e sociale che lo Stato non potrà più ignorare”. Considerando le necessarie riorganizzazioni anche nelle Concessionarie virtuose, l’Unrae stima un totale di 10.000 persone che perderanno il lavoro, senza accesso agli ammortizzatori sociali.
L’Unrae, per le famiglie e per i giovani, chiede “agevolazioni attraverso un piano strutturale, articolato in tre anni, orientato a stimolare il rinnovo del parco circolante”. La misura deve basarsi sulla neutralità tecnologica, senza discriminazioni fra le diverse fonti di alimentazione dei veicoli.
Da tempo, poi, l’Unrae richiama l’attenzione sull’enorme evasione del pagamento della tassa di possesso, valutata in 1 miliardo di euro sui 5,6 che le Regioni incassano. “Gli evasori sono facilmente rintracciabili – ha spiegato Unrae – attraverso i sistemi informatici esistenti e le risorse recuperate potrebbero essere utilizzate per il rilancio del settore”.
I dati parlano di una tendenza di 1.370.000 vendite nell’anno in corso, il che significa un minor introito per le Casse dello Stato pari a circa 2,3 miliardi di euro di Iva e un calo del fatturato per le aziende di 13 miliardi. Secondo Unrae “le conseguenze per il settore dell’auto saranno devastanti: ne sarà colpita l’intera filiera: Costruttori, Concessionari, Riparatori, Produttori di componentistica, Fornitori”.
Le Reti ufficiali di vendita perderanno nel corso del 2012 circa 350 mandati e con essi circa 7.000 addetti di concessionari, in gran parte personale altamente specializzato, che avrà difficoltà a trovare nuove collocazioni lavorative.
Pur valutando positivamente un’attesa, moderata crescita del Pil a +0,2, “se nel 2013 non avremo un miglioramento delle aspettative e del clima di fiducia delle famiglie – conclude l’Unrae – il mercato italiano dell’auto continuerà ad esprimere numeri tendenzialmente negativi”.
Paolo Castiglia