A giugno mercato autocarri in crescita: i dati Anfia
Ottimo anche il dato degli autobus, flessione, invece, per rimorchi e semirimorchi
Mercato degli autocarri in rialzo, e a doppia cifra, anche per il mese di giugno con una percentuale del +19,7%. In crescita pure gli autobus che anzi fanno registrare un incremento davvero notevole pari al +55,1%. A diffondere i dati sulle nuove immatricolazioni è Anfia che fornisce una dettagliata analisi della situazione.
Prosegue la flessione delle immatricolazioni per rimorchi e semirimorchi pesanti con -10,7%.
Vediamo il dettaglio.
Giugno 2023
Sono stati rilasciati nel solo mese di giugno 2.778 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+19,7% rispetto a giugno 2022) e 1.380 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (-10,7%), suddivisi in 117 rimorchi (-12,7%) e 1.263 semirimorchi (-10,5%).
Semestre gennaio – giugno 2023
Da un confronto con il primo semestre dello scorso anno si registrano 15.062 libretti di circolazione di nuovi autocarri, cioè il 12,7% in più. E a dimostrare che la flessione dei trainati è iniziata già da gennaio 2023 si contano 8.345 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-5% rispetto a gennaio-giugno 2022), così ripartiti: 665 rimorchi (-2,1%) e 7.680 semirimorchi (-5,2%).
Il segno positivo per gli autocarri riguarda tutto il paese: +14,4% il Nord-Est, +13,1% il Centro +11,8% il Nord-Ovest e +11,7% l’area Sud e Isole. A registrare l’incremento maggiore sono i veicoli sopra le 3,5 e fino a 5 tonnellate con il + 68,6%, seguiti dai veicoli sopra 12,5 e sotto le 16 tonnellate (+19,8%), dai veicoli sopra le 8 e fino a 12,5 tonnellate (+16,7%), e dai veicoli pesanti da 16 tonnellate in su (+14,1%).
È invece di segno negativo la sola categoria dei veicoli tra le 5 e le 8 tonnellate con -5,4%. Altro dato interessante è quello che riguarda gli autocarri rigidi che risultano in rialzo dell’11,2%, mentre i trattori stradali chiudono a +14%. Crescono poi i veicoli da cantiere (+10,8%) e mantengono una variazione positiva anche i veicoli stradali (+12,9%).
Scende la quota di mercato dei veicoli a gas – e non poteva essere diversamente a causa degli aumenti derivanti dalla crisi – che si attesta nel semestre all’1,7% (era del 3,6% a gennaio-giugno 2022). Faticano a farsi strada sul mercato gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico che rappresentano appena lo 0,9% del totale (era lo 0,2% a gennaio-giugno 2022).
Quanto ai trainati si registra un divario tra le regioni del Nord Ovest dove sono in crescita del +14,9%, mentre registrano una flessione il Nord Est (-16,6%), il Centro (-11,7%), e l’area del Sud e Isole (-4,7%).
Il dato negativo è peggiore per le marche nazionali (-7,2%), con 3.286 libretti che per le marche estere con -3,5% e 5.059 libretti di circolazione.
L’analisi di Anfia
“Il dato positivo degli autocarri- commenta Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci – evidenzia la volontà delle imprese italiane dell’autotrasporto di investire nel rinnovo del parco veicolare circolante, come testimoniato anche dal rapido esaurimento delle risorse stanziate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la finestra di prenotazione degli incentivi che si è aperta lo scorso 26 giugno. Tale propensione suggerisce la necessità di superare l’attuale modello caratterizzato da incentivi discontinui in favore di politiche di lungo periodo che rendano certo e ricorrente il supporto pubblico al rinnovo delle flotte con tutte le tecnologie di trazione già disponibili, a partire dalle motorizzazioni Euro VI di ultima generazione. A latere di ciò si rendono necessarie politiche mirate per i veicoli a zero emissioni allo scarico – in primo luogo, il rapido sviluppo di un’adeguata rete di infrastrutture di ricarica elettrica e rifornimento a idrogeno. A queste misure, inoltre, è necessario affiancare interventi di natura fiscale a supporto degli investimenti quali la riattivazione del credito d’imposta sugli acquisti di beni strumentali tradizionali. Infine, appare fondamentale richiamare l’attenzione sulle criticità legate alle tempistiche e alle modalità d’adeguamento dei veicoli ai nuovi requisiti della normativa sul tachigrafo digitale, sulla quale è cruciale che si possa addivenire al più presto a un intervento chiarificatore”.