Accordo Mit-Autotrasporto: Anita, segnale positivo e di apertura
“Le misure per controllare il cabotaggio, per favorire il modal split e per introdurre misure di contenimento del costo del lavoro, come Anita chiedeva da tempo, sono molto importanti in questo momento poiché permetteranno alle imprese italiane di autotrasporto di tornare a concorrere con gli altri Paesi europei così come gli altri elementi dell’accordo i quali determineranno le condizioni per incrementare la competitività delle imprese di autotrasporto e logistica”.
Lo ha dichiarato Thomas Baumgartner, presidente di Anita all’indomani dell’accordo siglato tra Governo e associazioni dell’autotrasporto sulle linee generali del Governo per il settore autotrasporto, che fanno parte di un pacchetto di norme da presentare nel DDL Stabilità 2016.
“Siamo soddisfatti dell’impegno assunto dal MIT durante l’incontro con la categoria – ha aggiunto il presidente di Anita -. I segnali arrivati sono positivi, di apertura e di presa di coscienza sull’importanza del settore. Le misure inserite nell’accordo favoriranno senz’altro il rilancio dell’economia del Paese e il riposizionamento del settore sui mercati internazionali”.
Confartigianato Trasporti non valuta negativamente l’accordo, ma ritiene che ci siano alcuni punti da approfondire nel merito: “Innanzitutto – dichiara il presidente Amedeo Genedani – a nostro avviso le proposte presentateci dal Capo di Gabinetto, Dott. Bonaretti e dal Sottosegretario Del Basso De Caro possono essere valutate positivamente per diversi punti: il mantenimento dei 250 milioni annuali per il settore, compresi gli investimenti per l’acquisto di veicoli Euro 6, il rifinanziamento della Sezione speciale per l’autotrasporto del Fondo di Garanzia per 15 milioni come da noi richiesto subito dopo l’esaurimento delle risorse, ma anche gli incentivi per gli autotrasportatori per il “Marebonus” e “Ferrobonus” , tanto per citarne alcuni, vanno nella direzione da noi auspicata, ossia la possibilità concreta di poter sostituire mezzi vetusti e garantire quindi maggior tutela della sicurezza e dell’ambiente. Non dimentichiamo anche il mantenimento, fino al 2018, della riduzione delle accise per i mezzi Euro 3 anche se avremmo auspicato e ribadito al tavolo del Governo una più “graduale” eliminazione dai benefici per quanto concerne i mezzi Euro 2. Infatti ciò non può essere fatto dall’oggi al domani, senza riconoscere alle imprese una marginalità nel reddito aziendale che possa facilitare gli investimenti in nuovi veicoli più sicuri e meno inquinanti”.
Mancano però, secondo Confartigianato, regole chiare per il rispetto dei tempi di pagamento e un’azione forte e certa per la lotta al cabotaggio irregolare e al dumping sociale. “Per questo chiediamo un ulteriore sforzo al Governo – conclude Genedani – al fine di garantire maggiore competitività alle nostre imprese occorre fare un ulteriore, ma vitale, passo in più nel tutelare il comparto dell’autotrasporto in ambito nazionale. Incentivi e regole devono procedere sempre affiancate”.
Martedì 10 novembre ci sarà una riunione del coordinamento unitario Unatras per valutare l’accordo.