Anfia: focus sui veicoli commerciali e industriali in Italia nel I semestre 2020
Anfia pubblica il Rapporto semestrale sul settore dei veicoli commerciali, autocarri, R&S e autobus in Italia per i primi sei mesi del 2020. I dati contenuti sono una elaborazione realizzata dall’Area Studi e Statistiche ANFIA su dati del Mit.
Il settore produttivo dei veicoli industriali – chiarisce l’associazione nel focus – sta affrontando le gravi conseguenze derivanti dalla gestione dell’emergenza coronavirus, tra rallentamenti della produzione, chiusura di alcuni stabilimenti e blocco dell’iter di immatricolazione derivante dalla sospensione delle attività del personale delle motorizzazioni provinciali.
La produzione in Italia di LCV, autocarri e autobus, diminuisce del 31,5% nel primo semestre 2020, complessivamente sono stati prodotti 134mila veicoli rispetto ai 196mila del primo semestre 2019. Le conseguenze per la domanda sono state pesantissime nei mesi di lockdown: -71% a marzo e -90% ad aprile per i VCL; -41% a marzo e -64% ad aprile per gli autocarri medi-pesanti; -64% a marzo e -72% per i rimorchi e semirimorchi; infine -32% a marzo e -68% ad aprile per gli autobus oltre 3500 kg di ptt. Appaiono evidenti le difficoltà di ripresa del mercato e dei livelli produttivi a breve-medio termine.
Produzione nazionale di veicoli commerciali e industriali
Veicoli commerciali leggeri. Nel primo semestre del 2020 sono usciti dagli stabilimenti italiani oltre 115mila veicoli commerciali leggeri (-30% sui volumi prodotti nel primo semestre del 2019) con una media mensile di 19.200 VCL, e pari all’83% dell’export del primo semestre, oltre 95mila veicoli (-29%) destinati ai mercati esteri.
I modelli di punta dell’industria nazionale restano Fiat Ducato e Iveco Daily, che sono anche tra i modelli più venduti da sempre nel nostro Paese (rappresentano, rispettivamente, il 13% e il 9% delle nuove registrazioni) e che sono offerti con un’ampia gamma di versioni e di alimentazioni. Altro modello precursore assoluto della mobilità green è il modello Piaggio Porter Electric Power, il veicolo commerciale 100% ecologico.
Autocarri. Nel primo semestre del 2020 sono usciti dagli stabilimenti italiani circa 19mila autocarri (-41% sui volumi prodotti nel primo semestre 2019) con una media mensile di 3.200 unità, e pari all’81% dell’export del primo semestre, oltre 16mila veicoli (-37%) destinati ai mercati esteri.
Autobus. La mancanza di programmazione e visione ha determinato un impoverimento del TPL (in termini di servizio offerto e flotta) e quasi la perdita di un settore industriale. Nel primo semestre del 2020 sono usciti dagli stabilimenti italiani 59 Autobus a marchio Menarinibus e 24 a marchio Iveco.
Nuove immatricolazioni
Veicoli commerciali e industriali. Secondo le elaborazioni di ANFIA sulla base delle targhe rilasciate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Aut. Min. D07161/H4) al 30 settembre 2020, nei primi sei mesi del 2020 sono stati immatricolati in Italia circa 71mila veicoli commerciali e industriali, -36% rispetto al primo semestre del 2019, e 5.442 rimorchi e semirimorchi con ptt superiore a 3500 kg contro gli 8.661 immatricolati nei primi sei mesi del 2019(-37%).
Veicoli Commerciali Leggeri. Dopo un primo bimestre in calo del 4%, le vendite di veicoli commerciali leggeri sono precipitate nei mesi successivi. Nel primo semestre del 2020 si registrano 61.468 veicoli commerciali leggeri, 34mila in meno rispetto ai primi sei mesi del 2019 (-36%).
Fiat Ducato continua ad essere il modello più venduto in Italia, seguito da Fiat Doblò Cargo e Iveco Daily, che insieme rappresentano oltre 1⁄4 delle vendite annue, e rappresentano rispettivamente il 13%, il 9% e il 6,7% delle nuove registrazioni. Secondo la modalità di acquisto, il 19% delle vendite di VCL è intestato a persone fisiche, mentre il 25% a società di noleggio (in calo, nei primi sei mesi, del 42% rispetto al primo semestre del 2019), il 21% a società di leasing e il 35% alle flotte aziendali.
Analizzando il comparto dei veicoli commerciali leggeri per segmentazione, il mercato risulta così ripartito: furgonette/minicargo 29%, furgoni piccoli 13%, furgoni medi/grandi 38%, pick-up 5%, van 4%, derivati da autovetture 9%, autovetture immatricolate come autocarro 2%. I furgoni (piccoli, medi e grandi) rappresentano oltre la metà del mercato.
Secondo l’alimentazione, l’89,2% dei nuovi veicoli commerciali leggeri registrati nel primo semestre del 2020 è diesel, il 3,5% benzina, il 3,3% benzina-metano, il 2,5% ibrido, lo 0,8% benzina-gpl e lo 0,6% elettrico (il 74% dei veicoli elettrici appartiene al segmento “furgonette/minicargo”, con 290 unità). Complessivamente la quota di VCL ad alimentazione alternativa sale al 7,3% dal 6,6% di un anno fa, nonostante il calo dei volumi del 29%. Nel primo semestre del 2020 si assiste ad aumento elevato della quota di veicoli IBRIDI che, con oltre 1.400 unità in più rispetto ai primi sei mesi del 2019, rappresentano il 2,5% del mercato (il 56% dei veicoli ibridi appartiene al segmento “derivati da autovetture”, il restante 43,4% appartiene al segmento dei furgoni).
Proseguendo l’analisi del comparto secondo la ripartizione geografica, il 32% delle nuove registrazioni si colloca nelle regioni del Nord-Ovest, il 33% nelle regioni del Nord-Est, il 21% nelle regioni del Centro e il 14% nelle regioni del Sud, isole comprese. Nel primo semestre del 2020 si confermano la Lombardia ed il Trentino Alto Adige le regioni in cima alla classifica per volumi immatricolati, rispettivamente con una quota del 17% (10.500 unità) e del 15% (9.200 unità). Anche per i primi sei mesi del 2020 si confermano il Trentino Alto Adige e la Toscana le due regioni che hanno la quota più alta di VCL intestati alle società di noleggio, rispettivamente del 45% e del 21%. Nella regione Lombardia sono stati immatricolati nei primi sei mesi del 2020 1⁄4 dei veicoli commerciali leggeri ibridi, pari a 386 unità.
Secondo la carrozzeria, risulta che il 71% dei VCL è carrozzato furgone, il 14% cassone (incluso cassone ribaltabile e con gru), il 3% furgone isotermico, il 6% pianale (destinati all’allestimento dei camper), il 6% vari allestimenti (autoambulanza, soccorso stradale, trasporto rifiuti, etc).
Veicoli commerciali con ptt compreso tra 2800:3500 kg. Nei primi sei mesi del 2020, il mercato di furgoni e autocarri con ptt compreso tra 2800-3500 kg ha totalizzato 33.654 nuove registrazioni, il 54,8% del mercato dei veicoli commerciali leggeri fino a 3500 kg.
Fiat Professional e Iveco dominano il mercato con quote rispettivamente del 27% e del 12%, seguiti da Ford (12%), Renault (9%) e Mercedes (7%). Il 69% dei veicoli del comparto è immatricolato nelle regioni del Nord Italia. Le versioni più richieste dei veicoli commerciali con ptt compreso tra 2800 e 3500 Kg sono i furgoni, 53% di quota per questa classe di peso, e i cassoni (inclusi cassoni ribaltabili e con gru) che rappresentano il 22%.
Veicoli commerciali con ptt compreso tra 3501:6000 kg. Il mercato dei veicoli commerciali della categoria di peso 3.501-6.000 kg, immediatamente superiore a quella dei veicoli commerciali leggeri, ha totalizzato nei primi sei mesi del 2020, 360 nuove immatricolazioni, in calo sui volumi del primo semestre 2019 (-40%) e rappresenta il 4% del mercato degli autocarri medi-pesanti.
Iveco domina il mercato con il 48%, seguita da Fiat Professional (19%), Isuzu (15%), Mercedes (6%) e Mitsubishi (5%). Il 41% dei veicoli di questa classe di peso è immatricolato nelle regioni del Nord-Ovest. Secondo l’allestimento, il 26% è carrozzato come furgone isotermico, il 24% come cassone/cassone ribaltabile, il 23% come camper, il 12% come furgone ed il restante 15% come allestimenti vari.
Autocarri medi-pesanti. Nei primi due mesi del 2020 sono stati immatricolati circa 4.000 nuovi autocarri, +1,3% rispetto al primo bimestre 2019. A seguire il mercato è diminuito del 41% a marzo, del 64% ad aprile, del 42% a maggio e del 47% a giugno. Il primo semestre 2020 si chiude con un pesante calo a doppia cifra, -35%, registrando oltre 9 mila autocarri medi e pesanti, circa 4.900 unità in meno rispetto a quelli registrati nei primi sei mesi del 2019. Analizzando il comparto per categoria, risulta che gli autocarri rigidi sono il 51,5% del mercato e i trattori stradali il 48,5%, entrambi in calo del 35% rispetto al primo semestre del 2019. Analizzando per macro classi di peso, gli autocarri medi (con ptt da 3.501 a 15.999 Kg) rappresentano il 19% del mercato (-32,6% rispetto ai primi sei mesi del 2019), mentre gli autocarri pesanti (con ptt superiore o uguale a 16.000 Kg) sono l’81% del mercato (-35,3%).
Iveco-Astra si conferma leader del mercato degli autocarri medi-pesanti con il 35,6% del venduto nonostante il calo registrato nei primi sei mesi 2020 rispetto al primo semestre del 2019 (-30,4%), seguono nell’ordine Scania con il 12,6% del mercato (-44,7%), Mercedes con l’11,3% (-38,8%), Volvo con l’11,2% (-38,5%) e DAF con il 9,7% (-32,2%).
Secondo la tipologia, gli autocarri cava-cantiere immatricolati nei primi sei mesi del 2020 sono stati 706, di cui il 38,7% del mercato è Iveco-Astra mentre gli autocarri stradali hanno registrato quasi 8.500 immatricolazioni (4.500 volumi in meno rispetto al primo semestre 2019).
Nei primi sei mesi del 2020 diminuiscono di circa 600 unità i volumi degli autocarri ad alimentazione alternativa (-53%) che, con 520 unità di cui 481 alimentati a gas, hanno raggiunto la quota del 5,7% del mercato (era del 7,9 % nel primo semestre 2019). I veicoli a GNL registrano 328 unità (-56,8%) rappresentano il 3,6% del mercato, di cui il 64,3% è Iveco. Il gas naturale si conferma come trazione alternativa nel trasporto pesante.
Secondo la ripartizione geografica, l’Italia settentrionale detiene il 53,5% del mercato, in testa alle vendite si conferma la regione Lombardia che rappresenta il 31,8% dell’area (17% di market share). Nei primi sei mesi del 2020 sono in calo tutte le aree geografiche rispetto al primo semestre del 2019: -41,7% il Nord-Ovest, -40,5% il Nord- Est, -20,5% il Centro, -20,5% il Sud e -29,1% le Isole.
Rimorchi e Semirimorchi con ptt superiore a 3.500 kg. L’andamento del mercato dei veicoli trainati con ptt superiore a 3500 kg segna una diminuzione dei volumi immatricolati nei primi 2 mesi del 2020 del 22%. Seguono i cali del 64% a marzo, del 72% ad aprile, del 4,4% a maggio. A giugno si registra il primo segno positivo da inizio anno, +6,9%. Per il comparto dei rimorchi e semirimorchi con ptt superiore a 3.500 kg, nei primi sei mesi del 2020 sono stati immatricolati circa 5.500 mila veicoli, il 37,2% in meno rispetto al primo semestre del 2019, determinato soprattutto dalla contrazione del mercato in tutte le aree geografiche registrano un calo dei volumi del 28% nelle regioni del Nord Ovest, del 42% nelle regioni del Nord Est, del 44% in quelle del Centro e del 37% in quelle del Sud e delle Isole.
Il segmento dei rimorchi vale l’8,4% del mercato dei veicoli trainati (-43,6% rispetto al primo semestre 2019, 458 unità) ed è dominato dai costruttori nazionali con una quota del 93% (-37%). Il segmento dei semirimorchi vale il 91,6% del mercato dei veicoli trainati (-36,5%, quasi 5.000 unità, 2.800 in meno rispetto al primo semestre 2019) e i costruttori nazionali hanno una quota del 40% (-28%). Complessivamente, i costruttori nazionali di R&S pesanti hanno il 45% del mercato dei veicoli trainati quasi 2.500 nuove immatricolazioni (-30% sul 2019), mentre i costruttori esteri hanno il 55% del mercato e 3mila nuove registrazioni (-42% sul 2019).
Autobus. A gennaio-febbraio 2020 si contano 782 nuove immatricolazioni di autobus con ptt superiore a 3500 kg, in calo del 5,6%. A marzo il mercato autobus perde il 32%, ad aprile il 68%, a maggio l’82% e a giugno il 46% rispetto ai primi sei mesi di un anno fa. Il mercato degli autobus registra nel primo semestre del 2020 un calo del 37% rispetto ai primi sei mesi del 2019 con circa 1.400 immatricolazioni (oltre 800 unità in meno) e una media mensile di 230 autobus. A gennaio-giugno il calo maggiore si registra per gli autobus urbani, -54% e per gli scuolabus, -63%. Secondo la segmentazione del mercato di ANFIA, il comparto degli autobus/midibus urbani e interurbani rappresenta il 42% del mercato, gli autobus/midibus turistici il 31%, i minibus il 20% e gli scuolabus il 7%.
Il 90% degli autobus immatricolati nei primi sei mesi del 2020 ha alimentazione diesel, il 6,7% a metano, il 2,7% è ibrido, lo 0,4% è GNL e lo 0,1% è elettrico.
Per quanto riguarda la ripartizione geografica, il 30% delle nuove registrazioni è stato rilasciato nelle regioni del Centro, il 29% nelle regioni del Sud e delle Isole e il 42% nell’Italia Settentrionale.