Assemblea Anfia 2016: l’automotive entra nella quarta rivoluzione industriale
Un cambio di paradigma tecnologico, ma anche delle competenze, destinato a dare un contributo importante al rilancio del sistema produttivo del manifatturiero italiano, e che incide sulla catena del valore attraverso lo sviluppo di ecosistemi allargati, in cui imprese, fornitori e partner dialogano e cooperano tra loro creando filiere virtuali. L’assemblea pubblica ANFIA si è svolta nella mattinata di ieri a Cassino, presso lo stabilimento FCA, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, con l’obiettivo di approfondire il tema Industry 4.0, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione del nuovo paradigma al settore automotive e le attività che il Governo sta svolgendo per supportare le imprese italiane nell’affrontare questa quarta rivoluzione industriale.
“Le nostre imprese sono chiamate a dare un contributo importante all’innovazione del comparto manifatturiero sfruttando digitalizzazione e connettività come leve abilitanti essenziali per l’ammodernamento del sistema produttivo – ha dichiarato Aurelio Nervo, Presidente ANFIA -. Secondo l’indagine ISTAT sull’innovazione nelle imprese nel periodo 2012-2014, il settore automotive ha investito, in termini di spesa per l’innovazione, 8.200 euro per addetto nel 2014, contro una spesa media di 6.200 euro. Gli investimenti per l’innovazione del settore automotive riguardano per il 71,8% della spesa complessiva la Ricerca & Sviluppo, per il 16,2% gli investimenti in macchinari e altre tecnologie materiali e per il 12% l’acquisto di tecnologia immateriale (come brevetti, licenze, know-how e servizi di consulenza). Il paradigma Industry 4.0 può conoscere una piena realizzazione, nella nostra filiera, a patto che siano soddisfatte alcune condizioni fondamentali: il superamento del gap dimensionale e del digital divide delle imprese italiane, supportato da azioni di sostegno agli investimenti; il networking, attraverso la creazione di filiere virtuali, delle tante eccellenze automotive presenti sul territorio, puntando su progetti che facilitino anche l’esportazione e la creazione del valore sull’intera catena. Infine, una riqualificazione adeguata del capitale umano, attraverso la diffusione delle digital skills nei loro aspetti funzionali, specialistici, collaborativi e olistici, una maggior cooperazione con il mondo accademico e un proficuo confronto con le Parti Sociali, costituiscono un altro punto essenziale”.
L’ intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha riguardato gli orientamenti di politica industriale assunti dal Governo con il Piano Nazionale Industria 4.0 – che prevede, di qui al 2019, 20,4 miliardi di euro di incentivi e sgravi fiscali di cui le imprese possono usufruire in modo semplice – e con la Legge di bilancio attualmente all’esame del Parlamento.
Il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha illustrato nel dettaglio le azioni intraprese e i provvedimenti avviati dal Governo per il rilancio della competitività del settore manifatturiero italiano, riuniti nel Piano Nazionale Industria 4.0, che punta a potenziare in chiave 4.0 strumenti incentivanti già in vigore. Per chi investe in innovazione, il piano prevede una proroga del superammortamento al 140% sugli investimenti in beni strumentali materiali e l’introduzione di un iperammortamento al 250% sugli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave Industria 4.0. A ciò si aggiunge la proroga a tutto il 2017 della nuova Sabatini, per facilitare il finanziamento degli investimenti delle imprese e che prevedrà una linea dedicata a Industry 4.0. Di significativo impatto anche il rafforzamento, la semplificazione e la conferma fino al 2020 del credito d’imposta alle attività di R&D, nonché, come strumento di garanzia, il plafond dedicato a progetti e piattaforme di Industry 4.0 di Cassa Depositi e Prestiti. Il Ministro ha parlato dell’automotive come “frontiera”, affermando che anche se con il Piano Nazionale Industria 4.0 il Governo ha scelto di non adottare politiche settoriali, è consapevole della forza trainante dell’automotive.