Auto: mercato in calo a marzo con – 4,7%
A marzo il mercato europeo dell’auto torna a calare. Lo rende noto uno studio diffuso da Acea. Nel complesso dei Paesi dell’Unione Europea allargata e dell’EFTA, sono state immatricolate nel mese 1.602.131 unità, il 4,7% in meno rispetto a marzo 2010 (1.681.177 unità).
Il primo trimestre 2011 chiude a 3.690.389 unità immatricolate, in calo del 2% sul primo trimestre 2010.
Ancora una flessione a due cifre, come previsto, per il mercato italiano, che totalizza 187.687 unità immatricolate nel mese (-27,6%), contro le 259.115 di marzo 2010, ultimo mese dello scorso anno ad aver ancora risentito degli effetti di coda degli eco-incentivi 2009. Solo 9 brand – pari al 30% circa del totale mercato – dei 33 riportati dal Centro Elaborazione Dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – chiudono il mese con un segno positivo.
La quota di penetrazione delle vetture ad alimentazione alternativa sul totale immatricolato nel mese rimane pressoché allineata a quella di febbraio, passando dal 4,5% al 4,7%, a beneficio della quota del diesel, che sale al 55,7% del venduto.
Nei primi tre mesi del 2011, il mercato totalizza 513.710 unità immatricolate, con una contrazione del 23,1% rispetto allo stesso periodo del 2010. Per le marche italiane, i volumi immatricolati in Europa si attestano a 106.836 unità (-20%) a marzo, mentre nel primo trimestre ammontano a 263.894 unità (-19%).
“La flessione registrata a marzo dal mercato europeo è indice di una situazione ancora instabile, in cui alle oggettive difficoltà tipiche del ‘dopo-crisi’, si sommano le tensioni politiche internazionali e le preoccupazioni per le possibili conseguenze dei blocchi produttivi e dei problemi energetici e logistici del Giappone, che agiscono come fattori frenanti specialmente nei Paesi nei quali la ripresa è più stentata”, ha commentato Eugenio Razelli, Presidente di Anfia.
Il trend dei 5 maggiori mercati prosegue secondo le previsioni, con Francia e Germania in crescita da un lato, Spagna, Italia e Regno Unito ancora in ribasso, dall’altro. Ha inciso sull’andamento del mercato anche l’ulteriore aumento dei prezzi dei carburanti registrato in molti Paesi, che contribuisce a determinare un incremento dell’inflazione e potrebbe portare ad un’ascesa dei tassi di interesse. Guardiamo con cautela ai prossimi mesi, sperando che la ripresa economica possa a poco a poco irrobustirsi in uno scenario internazionale meno teso”.