Autotrasporto, Anita: il fermo dei servizi non risolve i problemi. Necessarie risposte immediate sul caro gasolio
Il giudizio dell’associazione Anita sul protocollo d’intesa proposto dal MIMS alle rappresentanze dell’autotrasporto è sostanzialmente positivo. Lo comunica la stessa associazione con una nota.
Ieri l’Anita aveva convocato d’urgenza i propri organi direttivi per valutare il pacchetto di proposte illustrate dalla Viceministra Teresa Bellanova.
Thomas Baumgartner ha spiegato che occorrerà comunque valutare attentamente come i vari punti del protocollo saranno concretamente tradotti in termini normativi, sottolineando poi che “la vera emergenza da affrontare presto e bene è quella del caro gasolio, poiché al di là delle regole, certamente importanti, in queste ore le imprese hanno bisogno di risposte immediate per poter proseguire l’attività”.
Gli aumenti dei costi registrati negli ultimi giorni sono fuori controllo, aggiunge Baumgartner: “il pieno fatto oggi costa circa 700 euro in più rispetto al dicembre scorso e questo è un dato di fatto e il Governo deve innanzitutto verificare quanto questo aumento sia giustificato e intervenire prontamente laddove fossero accertate manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere”.
Anita chiede un maggiore sforzo sul gasolio commerciale usato dalle imprese di autotrasporto, con interventi specifici aggiuntivi rispetto a quelli allo studio del Governo.
“Non crediamo che un fermo dei servizi risolva i problemi dell’autotrasporto”
“Nei giorni scorsi abbiamo invitato le nostre imprese alla puntuale applicazione della clausola di adeguamento del costo del carburante, in vigore per legge dal 2008 e ancora oggi l’abbiamo ricordata agli imprenditori – precisa Baumgartner – perché così come avviene in tutti i settori, l’incremento di costi che non dipendono dalla volontà o dall’efficienza dell’impresa, come nel caso del gasolio, siano recuperati dal mercato”.
Infine la posizione sul fermo dell’autotrasporto proclamato ieri: “Anita continua il dialogo costruttivo con il Governo e il MIMS, ai quali è ben chiaro il ruolo e l’importanza strategica del settore per l’economia e la collettività. Non crediamo che un fermo dei servizi risolva i problemi dell’autotrasporto – conclude Baumgartner – il nostro peso lo dobbiamo far valere con la forza della ragione e non con azioni di protesta che rischiano di mettere le imprese e l’intero Paese in difficoltà ben più serie di quelle che stiamo vivendo e anche per rispetto alle risposte positive che arrivano da una parte della committenza”.